Ben quarantacinque minuti di fischi e qualche pomodoro lanciato sul palco. Questa l’accoglienza riservata a Fabrizio Corona, l’ormai discusso titolare dell’omonima agenzia fotografica, ospite vip a Venosa (Potenza) durante la notte bianca. Evidentemente il pubblico non ha tanto gradito l’idea della Pro Loco locale di invitare come ospite d’onore il discusso personaggio dell’anno e ha reagito di conseguenza: in bella vista uno striscione con oltre quattromila firme di protesta raccolte da coloro che, quella notte, avrebbero sicuramente voluto vedere qualcun altro! Tuttavia lo sfacciato Corona non si è lasciato impressionare dai fischi, anzi ha colto la palla al balzo per professare ancora una volta la sua totale estraneità ai fatti che gli vengono imputati, attaccando il pm Woodcock, suo bersaglio prediletto: “Ad oggi sono innocente perché nessuno mi ha giudicato e sono un cittadino come tutti voi. Fabrizio Corona non è un idolo – continua- ma solo uno che non si è fatto mettere i piedi in testa: il caso Corona è scoppiato perché ero diventato troppo importante e ostentavo troppo. Sono capitato nelle mani di un pm che cercava popolarità per spianarsi la strada in politica: quando leggeranno gli atti si renderanno conto che il pm Woodcock non capisce un cazzo di legge”.  Il protagonista del post Vallettopoli ha anche chiarito, nel corso della serata, il perché della sua presenza a Garlasco, la cittadina in cui alcuni giorni fa è stata uccisa Chiara Poggi, e in cui ancora proseguono le indagini, mettendo in luce quali fossero le sue reali intenzioni: “Avevo richieste dai giornali per le interviste alle sorelle Cappa. Io faccio il mio lavoro e lo porto a termine. Sono un giornalista pubblicista e chi parla male di me lo fa soltanto perché vuole attirare la sua attenzione su se stesso”.  Inarrestabile dunque. E se nemmeno i pomodori sono riusciti a bloccare la sua incessante boria, le grida “Buffone, vai via!” hanno solo alimentato la sua continua voglia di stra..parlare. E a fine serata, per la cronaca, non sono mancate le solite richieste d’autografi e gadget all’idolo dell’anno, rendendo abbastanza chiaro che le contestazioni sì esistono, ma non da parte di tutti: in fondo sembrava troppo bello per essere vero!