“Verificare la possibilità di consenso su una riforma della legge elettorale e di sostegno a un governo funzionale all’approvazione di tale riforma e all’assunzione delle decisioni più urgenti”. Questo il capo dello Stato, Giorgio Napolitano chiede al Presidente del Senato  Franco Marini che ha accettato, quello che lui stesso definisce “un impegno gravoso”. Scelta motivata dal fatto che la maggioranza di governo è andata in crisi “dopo che in Parlamento si erano aperti spiragli di dialogo tra le forze politiche per una modifica della legge elettorale e di alcune importanti norme della Costituzione”.Sempre secondo quanto riferisce il Capo dello Stato da parte di “significative rappresentanze del mondo economico e della società civile” sussiste la convinzione che, senza la riforma della legge elettorale non si possa realizzare “la necessaria stabilità politica ed efficienza istituzionale. “Una modifica della legge elettorale” ,continua Napolitano, è stata sollecitata “attraverso una richiesta di referendum dichiarata ammissibile dalla Corte Costituzionale”. Motivo in più per auspicare una soluzione della crisi che “in tempi brevi dia almeno avvio agli indispensabili processi di riforma e a credibili impegni di più costruttivo e fruttuoso dialogo tra gli opposti schieramenti.”