Quando le azioni di bullismo si verificano in rete, si parla di cyberbullismo, una forma di prevaricazione volontaria e ripetuta che avviene tramite i nuovi mezzi di comunicazione (email, sms, telefonate, social network e web in generale).“Da sempre, per vocazione istituzionale, la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale(SIPPS) è attenta e sensibile al tema della prevenzione dei rischi comportamentali- sostiene il dottor Giuseppe Di Mauro, Pediatra e Presidente SIPPS – in particolare, il bullismo e il cyber bullismo sono fenomeni preoccupanti e in costante crescita nel nostro Paese, occupano ampio spazio nelle cronache e coinvolgono sempre più da vicino le scuole italiane, sin dalle medie e anche prima. In Italia sono numerosi i progetti finalizzati a sostenere i giovani nella crescita e a prevenire manifestazioni di bullismo e cyberbullismo nelle scuole, e proprio lo scorso 5 febbraio è stata celebrata a Roma la decima edizione del Safer Internet Day 2013,la giornata europea dedicata alla Sicurezza in Rete dei Ragazzi,in cui è stato presentato il progetto del MIUR, co-finanziato dalla Commissione europea, dal titolo “Generazioni Connesse”, finalizzato a promuovere interventi di sensibilizzazione e formazione in oltre 200 scuole (tra primarie e secondarie di primo grado) su tutto il territorio nazionale.Il bullismo e il cyber bullismo sono fenomeni talmente preoccupanti ed in crescita anche in Italia, che da una recente indagine di IPSOS per Save the Children emergecomeil 72% degli adolescenti e giovanissimi italiani lo avverta come il fenomeno sociale più pericoloso del proprio tempo e che almeno 4 ragazzi su 10 siano stati testimoni di atti di cyber bullismo da parte di coetanei.Sono innumerevoli gli episodi che leggiamo nelle pagine di cronaca, ma sono molti anche i casi in cui la vittima di violenza e la sua famiglia non trovano il coraggio di opporsi e denunciare. Per contrastare il bullismo è però necessario che genitori e insegnanti imparino a riconoscerlo correttamente e con la maggiore tempestività possibile.Esistono infatti campanelli d’allarme ai quali i genitori dovrebbero fare attenzione, osservando i propri figli e distinguendo innanzitutto tra condizioni favorenti e comportamenti sospetti. Le condizioni favorenti sono essenzialmente un uso non controllato e spesso inappropriato di internet e smartphone, spesso fino a tarda notte; uno scambio talvolta ossessivo di immagini, l’uso di messaggi sui social network che possono destare preoccupazione o inquietudine; la mancanza di orari e una vita nell’insieme disorganizzata. I comportamenti sospetti, invece, si manifestano con un rifiuto di parlare di ciò che fanno online; un calo nel rendimento scolastico, turbamento o malessere dopo aver utilizzato internet o cambiamenti in generale nei toni e nell’umore con reazioni aggressive o comunque eccessive; l’acquisto o il possesso di accessori o oggetti status symbol che presuppone una disponibilità di denaro non ragionevole o qualche baratto poco convincente.A livello nazionale, continua ad essere attivo il numero verde nazionale 800 669696, all’interno della campagna per la lotta al bullismo “Smonta il bullo” (www.smontailbullo.it) promossa dal 2007 dal Ministero della Pubblica Istruzione per raccogliere segnalazioni di atti di bullismo, dare informazioni sul fenomeno e consigliare i comportamenti migliori da tenere in situazioni critiche.