Secondo i ricercatori dell’Alta scuola di Lucerna, presto potrà arrivare un nuovo rivoluzionario utilizzo della pianta banano. Sono le fibre naturali contenute nel fusto, simili alla iuta o al lino, ad aver attirato l’attenzione degli scienziati che pensano che non debbano essere più sprecate.

Dopo il raccolto, quasi sempre, i fusti vengono bruciati ma il loro potenziale è enorme, se si pensa alla quantità di filamenti contenuti. L’equipe di ricerca internazionale, guidata da Tina Moor, ha esaminato la possibilità di creare prodotti tessili partendo dagli scarti delle coltivazioni di banane, riuscendo a realizzare un piccolo tappeto, utilizzando una macchina industriale. Il risultato, è stato incoraggiante, se si pensa che rispetto ad altri materiali tessili i banani hanno il vantaggio di non necessitare di spazi coltivabili supplementari, oltre a quelli già utilizzati per il frutto. Insomma un modo per evitare uno spreco notevole di risorse in agricoltura per una coltura intensiva che costituisce la spina dorsale dell’economie di numerosi paesi in via di sviluppo.