Lo studio finanziato dal National Cancer Institute e dalla US National Institutes of Health é stato effettuato sulla base di dati provenienti dall’Italia ed ha riguardato l’esame di 10.670 donne, su quella che era stata la loro dieta a partite dalla fine degli anni ’50 e i primi anni ’60 circa, e poi ha analizzato lo stato di salute delle stesse donne a distanza di una media di 15 anni più tardi.  La dieta mediterranea é ricca di frutta, pesce, pollo, fagioli, salsa di pomodoro, insalate e vino, e olio extravergine d’oliva, con pochi prodotti e dolci da forno.L’epidemiologa Cécilia Samieri dell’Istituto Nazionale Francese della Sanità, che ha completato gli studi come ricercatore post-dottorato presso la Harvard University di Boston e gli altri co- autori hanno concluso, come apparso sugli Annali on line di Medicina Interna, che “In sintesi, abbiamo trovato che una maggiore qualità della dieta nella mezza età è stata fortemente associata ad un aumento delle probabilità di una buona salute e il benessere tra gli individui che sopravvivono ad età più avanzata”. “Il mantenimento della salute fisica, cognitiva e mentale con l’invecchiamento può fornire un più forte incentivo al cambiamento dietetico che semplicemente prolungare la vita o evitare qualsiasi singola malattia cronica.” I modelli di dieta sana sono individuati principalmente sulla base di cibi vegetali, cereali integrali e pesce con moderata assunzione di alcol e di minore consumo di carni rosse e lavorate. La ricerca dimostra come seguendo strettamente una dieta sana, si può migliorare la qualità del proprio invecchiamento. I ricercatori hanno separato l’invecchiamento in “sano” e “solito” sulla base di valutazioni della funzione mentale, fisica e cognitiva. Quelli del gruppo sano erano anche liberi da malattie croniche, come il cancro, malattie cardiache, ictus, diabete di tipo 2, insufficienza renale, morbo di Parkinson e la sclerosi multipla.