Saranno 2.000 le donne operate per tumore al seno che saranno coinvolte in Diana 5: uno studio che ha come obiettivo la valutazione degli effetti di una sana alimentazione e di una adeguata attività fisica sulla riduzione del rischio di ricadute della malattia. Lo studio verrà coordinato dalla Fondazione Irccs Istituto Nazionale dei Tumori (Int) assieme all’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo), in collaborazione con altri centri di Napoli, Palermo, Perugia, Potenza, Torino, Avezzano.I precedenti studi Diana progettati e condotti presso l’Int, hanno dimostrato che riequilibrando la dieta è possibile ridurre, nel sangue, la concentrazione di certi fattori che favoriscono lo sviluppo dei tumori della mammella e che ne ostacolano la guarigione.Franco Berrino, direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva dell’Istituto Nazionale Tumori, sede dei progetti Diana, ha spiegato che nell’ultimo secolo è cambiato modo di vivere e di mangiare dell’uomo occidentale. Ciò ha favorito l’insorgere di numerose malattie. Una dieta ricca di cibi troppo raffinati, il consumo elevato di carne e uno stile di vita sedentario e stressante, hanno portato a favorire alterazioni endocrino-metaboliche legate allo sviluppo di numerose patologie cronico-degenerative, prima poco frequenti nella popolazione. Il metodo più efficace per difendersi dalle malattie? Adottare un’alimentazione più naturale e mantenersi in buona forma fisica per tutta la vita diventa. La dottoressa Anna Villarini, biologa nutrizionista e coordinatrice del progetto ‘Diana 5’, ha aggiunto che per prevenire patologie cronico degenerative non è necessaria la dieta dei 15 giorni ma un cambiamento radicale dello stile di vita. Combinare i principi della dieta mediterranea tradizionale con elementi della macrobiotica può essere un’ottima soluzione. Indispensabile resta abolire fumo e alcol.Il salto dalla pura ricerca all’applicazione clinica compiuta dalla prevenzione delle malattie tumorali, è stato sottolineato da Bernardo Bonanni, direttore della Divisione di Prevenzione e Genetica Oncologica dell’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo).  La possibilità di valutare il rischio oncologico nelle persone sane e l’introduzione di misure farmacologiche, permette di ridure tale rischio. I ricercatori, oltre a fornire indicazioni su dieta e attività fisica, proporranno una più marcata modifica delle abitudini alimentari e dell’attività fisica attraverso incontri di gruppo, corsi e seminari. Tra i requisiti per poter aderire allo studio Diana è necessaria un’età compresa tra 35 e 70 anni e aver avuto un tumore della mammella negli ultimi cinque anni.