«La signora Floribeth ha avuto un aneurisma dell’arteria cerebrale media destra. Non si potevano mettere clip né procedere all’embolizzazione», dice a “Oggi” Alejandro Vargas Roman, il neurochirurgo che ha avuto in cura Floribeth Mora Díaz, la donna che porterà alla canonizzazione Giovanni Paolo II, il prossimo 27 aprile. La sua guarigione, dopo un grave ictus che l’aveva colpita nell’aprile 2011, è stata giudicata miracolosa dalla Chiesa. Il miracolo che l’ha allontanata dalla morte è avvenuto il 1° maggio 2011, giorno della beatificazione di Papa Wojtyla.

Spiega il medico a “Oggi”: «Le possibili complicazioni potevano essere l’infarto cerebrale o una nuova emorragia. Eventualità entrambe gravi e a rischio della vita». E conclude: «Non ho trovato alcuna relazione scientifica in grado di spiegare perché l’aneurisma è scomparso. Se è un miracolo spetta alla Chiesa dirlo. Io, da cattolico, ci credo. Ma nel mio lavoro seguo solo i protocolli stabiliti».

“Oggi” pubblica anche un’intervista esclusiva a Floribeth Mora Diaz, che vive a Tres Rìos, in Costa Rica. Dice Floribeth, che sarà presente in piazza San Pietro alla canonizzazione: «In quei giorni prendevo farmaci molto forti, e ancora oggi non so come rimasi sveglia per seguire il rito della beatificazione da casa, alla televisione. Ricordo di aver visto la suora che portava la reliquia di Giovanni Paolo II a Papa Benedetto XVI. Poi mi addormentai. Al risveglio, sentii una voce e rimasi sorpresa perché ero da sola, quindi dissi fra me: “Forse mi sono sbagliata…”. Subito dopo udii di nuovo la voce che mi diceva: “Alzati, non avere paura”. Vidi le mani della fotografia di Wojtyla, che era lì accanto, che mi indicavano di alzarmi. Risposi: “Sì, signore”. E mi alzai. In quel momento, provai una grande pace interiore, nessuna paura e la certezza di essere guarita, anche se notavo ancora difficoltà alla parte sinistra del mio corpo. Ero sicura però di essere guarita».