Piccole e grandi manie del mondo teatrale, canzoni meravigliose come “ Piove”, “ Mack the knife “, “ Buonasera Signorina”, “ Vivere “ e altri classici, una carovana di battute e di invenzioni comiche sono gli ingredienti che danno a questa storia dal finale surreale un ritmo coinvolgente che non lascia allo spettatore il tempo  di domandarsi : “ Dove andremo a finire?”  La domenda la giriamo a Enrico Vaime: Quando qualcuno dice questa frase che serve a riempire i vuoti di conversazione(e fa il paio con “ Hai visto? Ha rinfrescato “) nessuno ti sa dire niente di preciso, nessuno indica un punto dicendo “Andremo a finire lì”. Questa frase ha un tono apocalittico se viene detta seriamente. Se invece è accompagnata da un sorriso sa di provocazione. È come un gioco: indovina un po’? Provate anche voi ad indovinare dove andrà a finire il nostro protagonista custode di un teatro non si sa bene se per vocazione o per caso. Amante del pianoforte e della musica moderna, chiuso nel giorno di ferragosto in uno scantinato in attesa di un segno del destino, della protezione civile, dell’amministrazione comunale qualcosa insomma che gli dimostri che la vita continua, che il teatro sopravviverà e si potrà comunicare finalmente senza paura dove siamo veramente andati a finire.