Non solo caldo e lunghe ore di attese. I viaggi per le vacanze portano anche alcuni rischi collaterali alle code, ingorghi autostradali e lunghi viaggi. Si tratta di quella che gli esperti hanno definito “trombosi del viaggiatore”, cioè una stasi venosa conseguente al fatto che i muscoli delle gambe restano fermi per molto tempo. E in più, come se non bastasse, si aggiunge anche lo stress e l’ansia dovuti alle lunghe code in autostrada e all’uscita dei caselli.
E’ quanto riporta In a Bottle (www.inabottle.it) in un focus sui rischi dei viaggi per la salute.

Il meccanismo che aumenta il rischio sembra essere rappresentato dalla stasi del sangue causata dall’immobilità della posizione seduta, associata ad altri fattori quali la ritenzione di liquidi nelle gambe, l’attivazione della coagulazione e l’emoconcentrazione secondaria a disidratazione. I fattori di rischio individuali sono rappresentati da: un’età superiore ai 40 anni, il sesso (femminile), l’uso di contraccettivi orali, la presenza di vene varicose degli arti inferiori, l’obesità e la trombofilia genetica.

Le principali misure preventive da attuare sono: evitare la disidratazione e la seduta prolungata. Mentre evitare di stare seduti per lunghi periodi risulta difficoltoso, assicurarsi una corretta idratazione prima della partenza e durante il viaggio è estremamente semplice e si rivela in questi casi essere utile. I passeggeri considerati a rischio devono prestare particolare attenzione se intraprendono viaggi più lunghi di 5 ore. Occorre ricordarsi pertanto di evitare l’eccesso di alcol e caffeina, eseguire esercizi di stretching alle gambe non restare immobili a lungo e bere molta acqua.
Michele Cucchi, direttore sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano spiega inoltre come evitare l’ “ansia da ingorgo”: “Una buona tecnica di base è la distrazione.

E’ infatti sempre tutto relativo, anche il senso di intrappolamento che uno vive imbottigliato in macchina. Quindi si può ricorrere alla musica, telefonate molto utili, certo con auricolari o vivavoce. Poi è importante imparare a rilassarsi con tecniche semplici che richiedono allenamento costante ma che poi servono anche durante una esperienza come questa. Un esempio è il rilassamento muscolare isometrico, adatto a situazioni in cui non ci si può muovere. Infine è di vitale importanza anche l’uso dell’ironia per combattere la situazione di empasse. Sdrammatizzare aiuta sempre”.