L’alta moda firmata made in italy ha fatto scuola nel mondo. La sua storia coincide da sempre con quella di persone eccezionali, uomini e donne che con il loro stile, la loro originalità e la loro passione hanno segnato il costume di intere epoche, esportando oltre i confini nazionali l’immagine di un’Italia creativa e sempre nuova, che non segue le mode, le detta. Molti di questi stilisti hanno creato veri e propri imperi economici competitivi, che ormai da anni rispondono nel modo migliore alle nuove sfide che il mercato globale gli propone.

Nel vasto e variegato panorama di nomi dell’alta moda italiana, uno forse meglio di altri incarna la classe, l’estro e la qualità del made in italy: Giorgio Armani. Re Giorgio, come molti amano definirlo, è una delle più complesse ed interessanti personalità della nostra epoca. A pensarla in questo modo, oltre alle migliaia di affezionati che hanno fatto dei suoi capi un vero e proprio must immancabile nel loro guardaroba, è Renata Molho.

Giornalista e saggista, Renata Molho è critica del costume e della moda per il quotidiano «Il Sole 24 Ore» dal 1991 e collabora con numerose testate come «Vogue Italia» e «L’Uomo Vogue».
É inoltre l’autrice del testo, da poco presente in libreria: Essere Armani. Edito da Baldini Castoldi Dalai Editore, si tratta della prima e unica biografia di Giorgio Armani, che riunisce le testimonianze inedite di chi lo ha conosciuto, passando attraverso i luoghi in cui è cresciuto e si è formato lo stilista da molti considerato il padre di un pensiero, di un’estetica che non si esaurisce nell’abito, ma che va oltre.

La Molho accompagna il lettore alla scoperta di «un uomo concreto, pratico. Probabilmente perso in un suo mondo interiore al quale non lascia accedere nessuno. Impegnato nella prolungata difesa di quel territorio intimo e ricco di ricordi ed emozioni importanti». Racconta largamente l’Armani pubblico, «quello totalmente vincente» come lei stessa lo definisce, «che tutti ci invidiano e che ha traghettato l’immagine stessa dell’Italia nel Mondo Nuovo».