Nella Sala azzurra alle ore 18,45 proiezione di “X-Men” di Bryan Singer: gli X-Men, esseri mutanti che hanno geneticamente sviluppato poteri sovrumani, sono divisi in due fazioni: quelli guidati dal prof. Xavier che tendono a vivere in armonia con gli umani, e quelli agli ordini di Magneto che puntano alla conquista violenta del pianeta. Ispirato ai fumetti della Marvel Comics, pubblicati dal 1963 con grande successo fino ai primi anni ’90, da cui B. Singer e Tom DeSanto hanno cavato il soggetto. Film d’azione dove sotto l’apparente superficialità spettacolare esiste un discorso che, rifiutando una schematica divisione tra buoni e cattivi, analizza le radici e il fascino del male, i dilemmi morali e i problemi esistenziali della tolleranza, della pacifica convivenza tra diversi. La Sala rossa alle ore 20,45 ospiterà la proiezione di “Barry Lyndon” di Stanley Kubrick  in lingua originale con sottotitoli in italiano: dal romanzo (1844-56) di William M. Thackeray: peripezie di Redmond Barry, irlandese del Settecento, avventuriero e arrampicatore sociale, di cui si narrano l’ascesa e la caduta attraverso le tappe di soldato, spia e giocatore. Alle ore 20,30 per la rassegna su cinema e sport  è la volta di “Rollerball” di Norman Jewinson con James Caan: nel 2018, in un mondo dove una gigantesca Corporazione è riuscita a eliminare la divisione in nazioni, la fame, l’inquinamento, assicurando a tutti il benessere, l’aggressività repressa della popolazione trova sfogo nel rollerball, sport brutale che mescola il football americano con il pattinaggio a rotelle, l’hockey e il motociclismo. Un campione idolo delle folle entra in conflitto con gli alti dirigenti. Ideologicamente ambiguo, approssimativo sia nella rappresentazione critica della società attuale sia nel delineare un suo probabile futuro, trova la sua forza nel contrasto tra le ambizioni intellettuali del copione e la viscerale violenza del suo gioco sportivo. In Sala Cinema 3 alle ore 18,30 il mitico “Il pianeta delle scimmie” di Franklin J, Shaffner con Charlton Heston: presi in un vortice del tempo, astronauti atterrano su un pianeta dove gli umani vivono come bestie in una società di avanzata cultura governata dalle scimmie. Sorpresa finale
Alle ore 20,45 cinema austriaco di Billy Wilder con l’ormai intramontabile “A qualcuno piace caldo” con Jack Lemmon, Tony Curtis e Marilyn Monroe: testimoni involontari del massacro di San Valentino a Chicago, per opera di Al Capone & Co., due suonatori d’orchestra scappano, travestiti da donna e si aggregano a un’orchestra femminile di jazz diretta a Miami. 6 nomine e solo un Oscar per i costumi. Diede origine al musical Sugar. È ormai una pietra miliare della commedia americana. Una farsa strepitosa con molto punch, ritmo infallibile, odor di sesso e di morte e una M.M. deliziosa in quella che è, forse, la sua miglior interpretazione in assoluto. Ricorrente nel cinema di Wilder, il travestitismo diventa qui l’asse portante dell’azione, contribuendo al suo lavoro di ribaltamento degli stereotipi sessuali e dimostrando che, contro il noto proverbio, l’abito fa il monaco. Il film si chiude con una battuta divenuta proverbiale: “Nobody is perfect”. In Sala Radio e Tv sarà presentato “Apollo 13” di Ron Howard con Tom Hanks: dal libro Lost Moon (1992) di Jim Lovell e Jeffrey Kluger. L’11-4-1970, lanciata dal razzo Saturno V, la navicella Apollo 13 con tre astronauti americani a bordo si dirige verso la Luna, ma un guasto tecnico costringe i tecnici della NASA a Houston a improvvisare un piano d’emergenza per fare rientrare Jim Lovell, Fred Haise e Jack Swigert. Nella Sala Flaiano 4 si parte alle ore 18,45 con le comiche di “Il grande botto”: Stanlio e Ollio, portieri di un’agenzia investigativa, devono scortare l’inventore di una nuova superbomba, braccato da agenti nemici. Alle  ore 20,45 “A ciascuno il suo (cinema)” ed alle ore 21,00 omaggio a Simenon con “L’insolito caso di Mr Hire” di Patrice Leconte: dal romanzo (1933) Les fiançailles de M. Hire di Georges Simenon: il signor Hire, strano tipo di misantropo solitario e ruvido, passa il suo tempo libero a spiare dalla finestra una ragazza che abita nella casa di fronte finché scorge qualcosa che non avrebbe dovuto vedere. E cade in una trappola mortale. Infine nella Sala Cascella 1 per la rassegna dedicata ai documentari di Stefano Falco è la volta del recente “D’Annunzio aviatore”: fatto il “battesimo del volo” nel settembre del 1909 a Brescia, il Poeta ne rimase estasiato. Affascinato dalla nuova macchina, ne colse subito l’impor­tanza, seguì con entusiasmo e curiosità le Imprese aviatorie e ne trasferì sensazioni ed emozioni nelle sue opere. La grande guerra consacrò D’An­nunzio Aviatore. Egli fu un animatore instancabile di imprese aeree: volò su Trieste e su Trento; il 23 febbraio 1916 un brusco atterraggio lo rese cieco dell’occhio destro ma le sue azioni aviatorie si susseguirono ininterrottamente su Pola, Cattare fino alla straordinaria impresa di Vienna, diffìcilissimo raid aereo, per i velivoli di allora, di oltre 1000 km, di cui 800 su territorio nemico. Vienna fu inondata di volantini italiani; fu solo un volo dimostrativo e di sfida… ma una beffa atroce per il nemico! Per le sue imprese gli furono tributati numerosi riconoscimenti e la Medaglia d’Oro al Valor Militare.