Gli Italiani si riscoprono “fuori forma”. Per la maggior parte dei dietologi, nutrizionisti e psicologi la causa principale sono i comportamenti e le abitudini contrari ad uno stile di vita adeguato. Se l’obesità nel nostro Paese, infatti, è cresciuta del  25% negli ultimi 5 anni, con oltre 16 milioni di persone sovrappeso e 5 milioni di obesi, tra cui un bambino su 4 tra i 6 e i 17 anni, solo un esperto su 5 ritiene che gli italiani pratichino sport in maniera adeguata e regolare. Insomma, l’Italia si è trasformata in una società troppo spesso sedentaria e poco attenta all’alimentazione, causando dei rischi per il proprio benessere secondo il 69% degli esperti intervistati la prima conseguenza è l’obesità, per il 47% l’aumento di malattie di tipo cardiovascolare,  per il 41% il diabete e per il 39% l’ ipertensione.  È quanto emerge da uno studio dell’Osservatorio FederSalus (l’associazione che riunisce le principali aziende italiane produttrici di prodotti salutistici), condotto su un pool di esperti tra nutrizionisti, psicologici, dietologi e medici generici. “Lavoro e impegni pressanti, costringono sempre più italiani a non osservare comportamenti e abitudini di vita sane ed adeguate. A lungo andare, però, le conseguenze possono essere devastanti per il proprio benessere: da un diffuso senso di spossatezza generale, all’insorgenza di patologie gravi – spiega Germano Scarpa, Presidente di FederSalus – È per questo che abbiamo dato forma ad un Decalogo, pubblicato sul sito www.sanostiledivita.it, creato proprio per promuovere l’adozione di un Sano Stile di Vita, attraverso cui guidare gli italiani con consigli, pareri e indicazioni dei migliori esperti dei diversi settori.  Per il 68% degli esperti un’alimentazione non equilibrata si può attribuire alle mode alimentari importate dall’estero che vedono una sovrabbondante assunzione di zuccheri, fritture e poche verdure e fibre. Per una corretta alimentazione, invece, è sufficiente un equilibrato apporto di proteine (15%), grassi o lipidi (25-30%), zuccheri o carboidrati (55-60%) e vitamine. Basterebbe, infatti, seguire la Dieta Mediterranea: “Il modello alimentare che nel corso degli anni è andato a definirsi – spiega Nicola Sorrentino, Nutrizionista e Docente di Igiene nutrizionale e Crenoretapia presso l’Università degli Studi di Pavia – è quello mediterraneo di cui sono riconosciuti i suoi benefici sulla linea e sulla salute”.  Spazio, dunque, al consumo di frutta e verdura (89%), ideali per la loro attività antiossidante e le loro componenti, che aumentano le difese immunitarie. Attenzione, invece, ai grassi saturi e all’olio (78%), preferendo quelli vegetali. In una alimentazione equilibrata – afferma Armando Papetti, specialista in medicina aeronautica e spaziale – l’apporto energetico dei lipidi deve essere distribuito del 6-7% in grassi saturi, considerati i veri nemici delle arterie, 14-16% in grassi monosaturi, contenuti in buone quantità negli oli vegetali, come in quello di oliva”. Particolare moderazione, infine, nell’uso di sale dove gli italiani abusano con 10 grammi pro capite al giorno contro i 5 consigliati, e zucchero. Ma gli italiani non devono solo “risolvere” il difficile rapporto con la tavola. Gli esperti ritengono che non si pratichi abbastanza sport e che imparare a praticare una costante attività fisica sia uno dei primi rilevatori di un sano stile di vita. Se non è mai troppo tardi per iniziare una regolare attività fisica, anche di lieve entità, in grado di favorire il benessere fisico (75%) e le relazioni sociali (72%), la costante pratica motoria diventa la premessa principale per limitare le cattive abitudini di vita (68%) che concorrono ad incrementare i rischi di inefficienza fisica. “L’attività più semplice è camminare a piedi, 5 minuti per una persona molto sedentaria e di età avanzata per 3/4 volte al giorno (di prima mattina, prima di pranzo, metà pomeriggio e prima di cena) e mai dopo i pasti o altrimenti un’ora e mezza/due ore dopo – dichiara il Professor Andrea Strata, docente di Nutrizione Clinica presso l’Università di Parma – Gradualmente, ogni 3/4 giorni si può aumentare di 3 minuti ogni camminata, fino a raggiungere un tempo standard di 15/20 minuti ogni volta”. Un Sano Stile di Vita, infatti, prevede almeno 30-60 minuti al giorno di attività fisica di intensità lieve-moderata. Imprescindibile il consumo giornaliero di almeno due litri di acqua (91%) l’equivalente dei litri di liquido persi quotidianamente, così da favorire la depurazione del sangue (67%) e agevolare il lavoro dei reni (74%). Al contrario, va tenuto sotto controllo l’uso di bevande alcoliche. L’abuso di alcool (86%), infatti, è in grado di provocare una serie di danni a vari sistemi (nervoso, apparato digerente, fegato, ecc.) e la dose consigliata, per chi beve normalmente, è di due-tre bicchieri per l’uomo (65%), uno-due per la donna (61%), uno solo per gli anziani (52%). “Un grammo di alcool – afferma il Professor Nicola Sorrentino –  fornisce circa 7 calorie, un bicchiere di vino contiene 12 grammi di etanolo, il cui consumo eccessivo può essere nocivo, e corrisponde a 90 calorie circa, con danni alla linea e alla salute”.  Completamente al bando, infine, il tabacco. “Nei Paesi a più alto reddito – spiega Francesco Schittulli, Presidente nazionale Lega Italiana per la lotta contro i tumori – il tabacco è stato riconosciuto responsabile del 30% di tutti i tumori, nell’85% dei casi di quello al polmone. Il tabacco influisce anche sulla debolezza corporea: la pelle e i denti ingialliscono, le rughe si formano più rapidamente, i capelli perdono lucentezza, incombe una sgradevole alitosi. È utile, dunque, per un sano stile di vita, buttare la sigaretta nel cestino in maniera definitiva”.