Definire Grindhouse – A prova di morte è impresa ardua. Forse ci può aiutare lo stesso Quentin Tarantino che, oltre ad indossare le vesti di regista e sceneggiatore, in questo ultimo lavoro, indossa per la prima volta anche quelle di direttore alla fotografia. “Il film combina il genere splatter e inseguimenti al cardiopalma, il che costituisce un ottimo materiale di partenza.” Continua Tarantino: “I due elementi sono talmente fusi tra loro che ad un certo punto il film cambia totalmente di genere anche se non saprei dire esattamente in quale momento questo succeda, ma comunque da un certo momento in poi lo spettatore si renderà conto che sta guardando un qualcosa di totalmente diverso da tutto quello che lo ha preceduto.” E con ciò abbiamo risolto un problema!

Andiamo avanti per gradi: la storia. Vi basti sapere che assisterete alle funamboliche imprese di uno “spietato” assassino, Stuntman Mike (Kurt Russell), alle prese con un universo femminile tutt’altro che rassicurante. Infatti le “eroine”, che il regista dipinge attraverso quei dialoghi “ricchi di quotidiano” che lo hanno reso famoso, poco si addicono all’immaginario maschile (purtroppo errato) delle ragazze comuni.

“Con questo film, ha preso il genere “grindhouse” e lo ha totalmente sovvertito grazie al suo particolare stile artistico,” afferma Sydney (Tamiia) Poitier, che interpreta Julia. “Con “A prova di morte” Tarantino porta il genere splatter ad un livello totalmente diverso. E’ un “grindhouse movie” ma al contempo è anche una forma di espressione artistica indescrivibile.” E se lo dice lei allora possiamo stare tranquilli!

Una curiosità riguardante la scena del doppio inseguimento finale e la presenza nel cast di Zoë Bell, unica attrice del gruppo ad essere già stata diretta da Tarantino. Il ruolo di Zoë è stato concepito e scritto pensando proprio a lei che è stata la controfigura di Uma Thurman in KILL BILL e che in questo film può essere vista simultaneamente da diverse prospettive: persona, personaggio, controfigura e attrice. E non solo di attori in carne ed ossa si serve Tarantino. “Le automobili devono diventare dei personaggi del film,” commenta il regista. “Nel film Stuntman Mike possiede due automobili che rappresentano due individualità ben distinte; e quando le ragazze si lanciano al suo inseguimento, non guidano un’auto qualsiasi ma la Dodge Challenger del 1970 che sembra l’auto di Kowalski di PUNTO ZERO. E questa è una cosa molto specifica.”

E se il cinema di Tarantino è fatto di dettagli non possiamo non citare lo stile delle donne di “Grindhouse – A prova di morte”: un mix delle diverse sensibilità degli anni ’70 e 2000. Le magliette sbiadite e l’abbigliamento casual sono due elementi chiave sia degli abiti vintage sia di quelli di oggi. E che dire dell’attenzione nell’uso di location esistenti come il ristorante “Texas Chili Parlor” od il Taco Bar “Guero’s”.

Che aggiungere su questo film? C’è chi lo potrà definire “capolavoro”, chi il “solito film alla Tarantino”, qualcun’altro un omaggio ai B-movie anni ‘70. Ma attenti a quello che direte…potreste farvi dei nemici.