Maria non vuole che la tocchino, ha orrore di questo. Preferisce tagliarsi le braccia da sola, giusto per cercare di fare qualcosa delle sue mani e della sua noia. Ha le sue ragioni… i suoi genitori ad esempio sua madre che “odia qualsiasi tipo di rapporto” , una madre che potremmo definire tragicomica. Maria ascolta parlare e cantare il fantasma gioioso di sua nonna che sa il motivo per cui “si tagliano i bambini”e perché “queste ali che hanno sulla schiena, queste ali immense che hanno tanto spazio davanti a loro, quando non riescono più a volare, è come se diventassero dei coltelli piantati nella schiena”. Lei sogna di fare la cassiera al casello autostradale. Parte. Incontra ciò che può assomigliare a quello che di solito chiamiamo Amore. Come in una fiaba anche qui la morale potrebbe tradursi così: nella vita tutto può arrivar anche il nulla.
Un dramma, di grande spessore letterario e filosofico, finemente arricchito di molti elementi simbolici. La sofisticatezza di Pierre Notte come drammaturgo, stà proprio nella sua spietata capacità di esplorare il vuoto delle esistenze anonime del nostro tempo, in cui trionfa il nichilismo e si assiste all’eclisse di ogni forma di vita spirituale.




