Più che un libro, un percorso evolutivo, un’esperienza… Potremmo definirla una “letteratura del Silenzio” in cui finalmente la finalità delle parole sia il creare il silenzio della mente, e non agitazione, critica, reazione. Spesso il pensiero occidentale ha visto la forma artistica-letteraria come qualcosa che debba stimolare, eccitare, suscitare emozione e spesso ha finito col legittimare come “artistica” la semplice emanazione della spazzatura interiore. Questo non accadeva invece in tutta la cultura antica dell’India: in una rima di poche sillabe di Sanscrito, che veniva tramandata oralmente sottoforma di poesia e canto, per essere facilmente ricordata, venivano sintetizzate così tante informazioni, immagini, pensieri, emozioni… e tutto questo ci viene trasmesso da Sri Sri Ravi Shankar nel suo libro, un commento al poema molto venerato nella filosofia induista Aṣṭāvakra Gītā, che narra la storia, antica cinquemila anni, del re Janaka e del saggio Ashtavakra. Sri Sri Ravi ShankarIl canto di un uomo feliceEuro: 18,00Pagine: 336De Agostini