La storia d’Italia, dei suoi vizi e dei suoi costumi, si mescola alle vicende di questo libro. I personaggi della storia sono creati e disegnati in un continuo intreccio con le cronache degli ultimi anni: regimi di casta e scandali di alcova, assalti societari al limite della legalità, avidità, doppio gioco, sfarzo e omicidi impunibili.  Uomini e donne le cui decisioni influiscono sulla vita delle persone. Il protagonista, Matteo, è un uomo sensuale senza ritegno, un giovane sovrano che si muove fra realtà finanziarie oggi così simili a imperi settecenteschi. Matteo vuole attaccare il nemico che suo padre non è mai riuscito a sconfiggere, un vecchio corrotto più forte e potente di lui – per farlo sarà costretto a combattere anche la donna di cui è innamorato.  La vita non è data per essere felici. Matteo parla d’amore, la sua pelle emana calore e futuro – e così, la sua testa manipola chi lo difende, rende succube chi gli vuole bene e gli sta vicino: i tanti personaggi che affollano questo romanzo, come un grande affresco narrativo. Lungo il racconto, una mano rimane nascosta dietro le quinte, inaspettata fino all’ultima pagina, mescola e dirige le trame fra veleni, fiori e lenzuola disfatte dai sì.  Un montaggio quasi cinematografico, abile a mostrare la stupefacente ricerca estetica – il rockocò e le visioni immaginifiche di Norman Parkinson, Alain Delon e i set di Visconti, i maggiordomi dei gialli all’inglese e Hieronymus Bosch. Mentre sullo sfondo compare una Milano pulsante di sole e energia come nessuno ha mai voluto raccontare.

Un romanzo violento, profondamente lirico, fra dialoghi serrati in un fluire di colpi di scena, richiami settecenteschi e riflessi di un futuro psichedelico. Carlo MazzoniIL DISORDINE. I POSTROMANTICISalani