Colpevole o innocente, il dramma si avviluppa intorno al sospetto: un giovane e appassionato sacerdote sembra suscitare gelosie e timori nella difficile realtà del Bronx. Al punto che tutta quella “modernità” e la familiarità con la quale è accolto dalla comunità, quella devozione che anima la sua predica della domenica, incontrano la diffidenza di Suor Aloisia Lucilla Morlacchi, dura e crudele nel sospettare di quell’uomo come di un pedofilo che ha abusato dell’unico ragazzino di colore della scuola parrocchiale.  Accusa ed allontanamento dunque, conseguenza l’una dell’altra ma, il dubbio appunto, affiora. Il regista Sergio Castellitto spinge sulla componente emotiva della storia creando una suspence che si rifà al contesto di un popolo che cammina sul bordo di una paurosa assenza: sono gli Americani del dopo 11 settembre (il testo è datato 2002) ma sono anche quelli del sogno infranto dalla morte di J.F.K. (il testo è ambientato nel 1964). Una nazione che ha perduto padri e certezze in un’opera lucidissima eppure densa di pietà, costruita su una drammaturgia classica eppure attuale. Verità, paura, purezza: il pubblico assiste allo scontro tra i personaggi e le loro convinzioni, sperimentando direttamente l’incertezza e le sue diaboliche sfumature.  Roma, Teatro Valle
dal 20 gennaio all’8 febbraio 2009