Continuerà a dormire sonni tranquilli a lungo Bill Gates, non ha problemi di sbarcare il lunario, e di certo non li avrà mai. Ma il “padre padrone” della Microsoft ama tanto il suo lavoro, ed è infastidito da una concorrenza sussurrata, al livello di vita quotidiana, ma che fa la voce grossa in rete. Soprattutto dopo la (presunta) debacle di Vista, la nuova release del suo figliol prodigo, il sistema operativo più conosciuto e usato al mondo, alias Windows. Un gigante goffo, che appesantisce il computer limitandone la potenzialità, e riapre una polemica decennale contro il sistema-Gates. Ma adesso la comunità on line è cresciuta, e gli sta fuggendo di mano, dirigendosi sempre più numerosa verso un nuovo modo di fare informatica, abbracciando la filosofia open source. E il buon vecchi Bill vede le streghe quando si accorge che tutto ciò nuoce soltanto a lui. Poco importa la suo storico rivale di una vita; Steve Jobs e la sua mela con il morso stanno lassù impassibili, inarrivabili.
Linux non è proprio una novità, anzi, la prima versione di questo sistema operativo ha circa vent’anni, e il linguaggio di programmazione utilizzato è uno dei più vecchi (e più potenti) del panorama informatico. Negli ultimi tempi le sue distribuzioni sono però quasi decuplicate, tant’è che ad oggi possiamo scegliere tra una miriade di piattaforme (Debian, RedHat, Suse per citare le più note) che variano tra loro per la complessità di utilizzo. È vero, per usare Linux bisogna avere una conoscenza informatica di base un po’ più alta di quella che serve per Windows, proprio per comprendere al meglio il concetto di software libero che sta cambiando il modo di concepire l’uso del pc. Per spiegare ciò in maniera più semplice possibile è necessario portare esempi pratici, vista la spigolosità dell’argomento.
Windows è un sistema operativo a pagamento, il cui codice sorgente è chiuso (non agli hackers che lo vedono come principale obiettivo), essendo di proprietà privata (Microsoft). In questo codice sono presenti alcuni programmi, non proprio i migliori nei loro rispettivi campi, che non possono essere rimossi. Ogni programma aggiuntivo al pacchetto iniziale (a parte quelli gratuiti su internet) è protetto da licenza e deve essere acquistato. Il linguaggio di Windows non è molto intuitivo, e tende spesso a bloccarsi o a non risolvere dei problemi durante le operazioni, guadagnando in lentezza ed inaffidabilità. Tutto questo senza scendere nei particolari. Il sistema Linux, gratuito ovunque, ha il codice sorgente aperto alla comunità dei suoi utenti, che possono sfogliarlo, compilarlo, e se pratici, ampliarlo e migliorarlo, per poi renderlo di nuovo accessibile a tutti. Questo è il riassunto della filosofia open source, che caratterizza non solo il sistema, ma tutti i suoi programmi, completamente gratuiti e scaricabili da un grande contenitore on line riservato agli utenti Linux. Il linguaggio Unix è molto intuitivo e veloce, e cerca di risolvere i problemi prima di avvisare, riservando l’utente di mettere mano in cartelle che non conosce ed evitando guai.
Il fatto che molti degli “smanettoni” dei computer utilizzano Linux rende questo sistema poco attaccato da virus, concentrati verso “l’inviolabilità” di Windows, il quale rimarrà il primo sistema operativo al mondo ancora per lungo, vista anche la scarsa pubblicità che riceve il suo rivale. Spesso però primo non vuol dire migliore. Provare per credere.