Quarant’anni fa il film di Mike Nichols fece del giovane Dustin Hoffman e della seducente Anne Bancroft le icone della cultura anti-boghese del tempo: oggi Il Laureato – romanzo di Charles Webb, tradotto per la scena da Terry Johnson – arriva sui palcoscenici italiani nell’adattamento di Antonia Brancati e Francesco Bellomo, diretto da Teodoro Cassano. La cinica e nichilista Mrs Robinson è Giuliana De Sio, che in un gesto di estremo scherno delle regole, e forse anche in un disperato tentativo di sentirsi desiderata, irretisce il giovane Ben, interpretato da Giulio Forges Davanzati. La musica è ancora quella indimenticabile di Simon e Garfunkel, però la storia non è più rivoluzionaria, non fa scandalo; sottolinea invece l’attualità di esistenze tanto disperate, di solitudini estreme, le sempre più difficili relazioni uomo-donna, le schiaccianti ipocrisie delle convenzioni sociali. La signora Robinson ancora affascinante, ma totalmente estranea al mondo, per il regista “vaga in una sorta di periferia dell’esistenza, come in un acquario popolato da creature che si lasciano vivere, lei sola della sua specie… Il sollievo della fuga, possibile solo in fondo al bicchiere, sembra placare la claustrofobia del conformismo”. In questo suo esilio dalla società, incontra la smania di novità, la voglia di trasgredire, del giovane Benjamin Braddock, e con lui, per noia e disperazione, lancia un’assurda sfida al mondo. Guardando al film e al tempo passato da allora, in scena un’inquietudine maggiore segna il rapporto tra i due, e l’happy-end che aveva rassicurato le platee americane, sembra solo gesto riparatore, il più conformista ed amaro. Roma, Teatro Quirino
al 13 gennaio al 1 febbraio 2009