“Il nuovo Arnon Grunberg potrebbe essere il romanzo sui Paesi Bassi del dopo l’11 settembre. Ci mostra un ritratto inquietante della nostra società autocompiaciuta” (De Standaard). Quando la vita diventa una cerimonia perversa, una paranoia ossessiva, un minaccioso apparato del male sociale, incarnandosi nella figura di un uomo. Jörgen Hofmeester (”maestro di cerimonie”, in olandese) è separato e padre di due figlie. Lavorava presso una casa editrice rinomata, ma è stato costretto al prepensionamento. Malgrado una sorte per alcuni aspetti avversa, rimane pur sempre il fiero proprietario di una casa signorile nel quartiere più ricco di Amsterdam. Una vita borghese addormentata. Solo all’apparenza. La prima figlia, Ibi, è stata sorpresa poco più che bambina a letto con l’inquilino cui Jörgen affittava il piano superiore della casa: dopo lo scandalo ha abbandonato definitivamente il tetto paterno. Rimane solo Tirza, la prediletta. Ma anche lei, completati gli studi, sta per lasciarlo. Parte per un lungo viaggio in Africa con il fidanzato, un sosia perfetto di Mohammed Atta, personificazione del Male. Il romanzo si apre con la preparazione meticolosa della festa d’addio per la figlia. Solo nell’autocontrollo del “maestro di cerimonie” si percepisce una tensione, un’invisibile minaccia dietro ogni azione o discorso.L’autore, Arnon Grunberg, è l’unico ad aver ricevuto due volte il premio per il miglior esordiente. Vive e lavora a New York, e oltre a dedicarsi ai suoi romanzi, scrive saggi, racconti e sceneggiature, e collabora con testate prestigiose quali “The New York Times” e “Bookforum”.
Il maestro di cerimonie
Arnon Grunberg
Feltrinelli