Un nuovo approccio si fa largo negli interventi di ringiovanimento del volto. Non più “tirare” la pelle per cancellare le rughe, ma affrontare i segni degli anni guardando ai volumi del viso. Con l’età, infatti, si fanno sentire maggiormente i cedimenti. Quel che è necessario, non è però tirare, ma ripristinare quei volumi che sono venuti meno.  La nuova filosofia della chirurgia estetica del volto è stata presentata dal chirurgo plastico bolognese Alessandro Gennai durante il secondo incontro internazionale di chirurgia estetica del volto “Dallo sguardo al sorriso” lo scorso  5 giugno, a Bologna. Davanti ai maggiori chirurgi plastici, oculisti ed odontoiatri riunitisi a Palazzo Re Enzo, Gennai, che è anche tra i responsabili scientifici dell’incontro, ha presentato il nuovo approccio che si chiama Mivel.  Acronimo di Minimal Incision Vertical Endoscopic Lift, poggia sulle solide basi della chirurgia endoscopica, mantenendo quindi ben saldi i principi della mini invasività, e affronta gli interventi al volto da un punto di vista “verticale”. «Nella quasi totalità dei casi c’è infatti la necessità di riposizionare i tessuti secondo un vettore antigravitazionale verticale e di ripristinare i volumi persi a livello perioculare, malare zigomatico, periorale e mentoniero», ha ricordato Gennai. A questo approccio, Gennai è arrivato dopo un lungo studio dei muscoli facciali e delle zone dove l’invecchiamento si fa sentire maggiormente. Ha quindi diviso il volto in linee verticali e non più orizzontali come una certa scuola ha sempre voluto. I vantaggi sono notevoli, sia sotto il profilo medico, sia sotto quello estetico. «Sono limitati al minimo i segni delle cicatrici dovute all’intervento, quindi non solamente si riduce l’estensione dei tagli, ma questi sono il meno visibili possibile», ha continuato Gennai. Inoltre, «vengono offerti tempi di recupero sociale ragionevolmente brevi e si dà un risultato evidente e al contempo naturale».