Sono giovani, carine, colte e provengono dalla classe media: sono le nuove prostitute indiane, frutto dell’invasione occidentale nella penisola. Sempre più ragazze, infatti, scelgono volontariamente il mestiere più antico del mondo vista la forte richiesta di squillo da parte dei nuovi ricchi e degli uomini d’affari stranieri. In questi casi, la prestazione sessuale non avviene per strada o in squallidi bordelli ma in alberghi a cinque stelle. E il guadagno per un’ora con un cliente è di gran lunga superiore allo stipendio di una modella. Ma perchè così tante ragazze scelgono questa vita? Semplicemente per uniformarsi all’immagine capitalistica della donna occidentale con borse, scarpe e vestiti firmati. Molte giovani, infatti, non versano in condizioni economiche precarie ma scelgono quest’attività per concedersi qualche lusso in più. Ovviamente questo tipo di prostitute rappresenta una percentuale minima, circa il 2-3 % delle prostitute totali, ma è una realtà che si sta espandendo a macchia d’olio. Il che è ancora più preoccupante se si pensa che l’India è il terzo paese  per diffusione di HIV/AIDS. Insomma, ancora una volta la prepotente ascesa della cultura occidentale ha lasciato rovine e macerie dietro di sè, addirittura in uno dei paesi più spirituali del mondo, culla del buddhismo e delle filosofie ascetiche.