Ridare speranza di paternità agli individui affetti da azoospermia. Con questo spirito, durante il settimo congresso internazionale dell’Ama (Associazione mediterranea di andrologia), che si è svolto a Taormina alla fine di aprile, specialisti italiani ed esteri hanno presentato i risultati di tecniche chirurgiche e microchirurgiche che permettono di abbattere un limite che pareva invalicabile: l’assenza di speramatozoi nell’eiaculato e nel citocentrifugato e, di conseguenza, una perenne infertilità della coppia.  Secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità, circa il 20% delle coppie italiane è affetta da infertilità. Ogni anno, delle 450mila nuove coppie che instaurano un rapporto nel nostro Paese (matrimoni e coppie di fatto), 90mila soffrono di problematiche d’infertilità.  Di queste, circa il 15% non riesce ad avere figli per cause riconducibili all’azoospermia:Nell’uomo, l’assenza di spermaotozoi può essere dovuta a due cause distinte -spiega Edoardo Pescatori, componente del Gruppo Sismer di Bologna e presidente del congresso dell’Ama-: per un’ostruzione dei dotti deferenti, chiamata azoospermia ostruttiva, o per un malfunzionamento dei testicoli, detta azoospermia secretoria. In tutti e due i casi, oggi, grazie alle moderne tecniche chirurgiche è possibile recuperare spermatozoi direttamente dal testicolo e ridare speranza di avere figli a chi ormai l’aveva perduta.  Recuperare spermotozoi in pazienti affetti da azoospermia -spiega Pescatori- prevede un’operazione chirurgica in day hospital che dura circa un’ora e richiede due giorni di prognosi. Le possibilità di ottenere una gravidanza si attestano al 50% dei casi.