Italiani popolo di ansiosi: a fronte della nuova emergenza sanitaria globale, il virus A/H1N1 responsabile dell’influenza suina, molti cittadini in partenza per le vacanze ricorrono al Tamiflu per scongiurare il contagio. Per chi ha scelto mete esotiche come l’Asia o il Sudamerica, la voce di farmacisti e medici di famiglia è pressoché unanime: meglio spendere i 36,80 € del farmaco che rischiare l’impatto col virus.Una recente indagine di Altroconsumo ha appurato che su 20 farmacie di Roma e Milano, 14 hanno venduto il Tamiflu in assenza di prescrizione medica. A provarlo, gli scontrini emessi all’atto d’acquisto e le testimonianze dei compratori. I dati sono stati subito trasmessi al Ministero della Salute, che nella circolare del 22.7.2009 ha sottolineato “la necessità di razionalizzare le risorse disponibili di antivirali” e ha diffidato da “un uso improprio, che potrebbe portare a consumo di scorte disponibili, oltre che a induzione di resistenza ai ceppi virali”. La motivazione più ricorrente addotta da chi sostiene l’acquisto preventivo del Tamiflu è “perché una volta giunti a destinazione, in caso di contagio da influenza A, si potrebbe non trovare il farmaco”. In realtà, le indicazioni ufficiali ridimensionano molto il rischio effettivo di contrarre l’influenza suina e mettono in guardia dal fai-da-te, che, lungi dal prevenire, potrebbe invece inibire l’azione combattiva dell’antivirale, spuntando l’unica arma finora provata contro l’H1N1. L’ansia epidemica è sempre un buon bacino di guadagno per i profittatori: alla Guardia di Finanza sono stati denunciati cinque siti web che vendevano il Tamiflu e altri farmaci affini senza l’obbligatoria ricetta (alcuni, addirittura, la offrivano in abbinamento all’antivirale). I prezzi? Dai 64 ai 167 €, con un rincaro fino al 500% rispetto al costo ordinario.