Il ministro per l’Integrazione è la protagonista della prima puntata della nuova trasmissione in onda su Rai Storia da lunedì 2 settembre e Oggi pubblica l’intervista integrale:
«Ho detto di essere italo-congolese perché sono venuta qui a studiare», racconta a Paolo Mieli la Kyenge, «e dopo sei anni mi sono resa conto che stavo perdendo i momenti migliori della mia vita: ero in Italia, ma pensavo ancora di tornare in quella che dicevo fosse casa mia. Ma casa mia era qui. Era questa. Io avevo scelto. Sono entrata nella cultura italiana, ho condiviso moltissime cose: oggi, quando vado in giro, porto con me tutti i valori di questa patria. A testa alta».
Nella stessa intervista il ministro spiega anche bene il suo pensiero in merito allo ius soli: «In Europa da nessuna parte esiste lo ius soli puro, ovunque si va verso lo ius soli “temperato”. Lo ius soli “temperato” è quello che si ottiene dopo alcuni anni di residenza dei genitori ed esiste già in molti Paesi europei, come in Germania e in Olanda.
L’Italia è uno dei pochi Paesi dove non esiste questa possibilità: ecco perché le proposte di legge in parlamento parlano di un progetto immigratorio dei genitori e prevedono una loro integrazione. Attualmente la legge prevede che i ragazzi nati in Italia da genitori di altri Paesi al raggiungimento del 18° anno d’età possano chiedere la cittadinanza. Ma è evidente che se questo processo partisse prima li agevolerebbe nell’integrazione».