Conosciuta fin dall’antichità, prima dell’arrivo della patata la castagna è stata il principale alimento della popolazione europea. Molto simile per composizione al frumento può essere paragonata, per le sue caratteristiche, ad un piccolo pane che la natura ci offre già impastato. In più è una miniera di vitamine che resistono anche alla cottura. Pensate che le castagne hanno a parità di peso lo stesso quantitativo di vitamina C del limone.
Ne esistono diverse varietà i cui frutti possono essere distinti in due grandi gruppi: castagne propriamente dette e marroni, più grandi per dimensioni. Le castagne vengono utilizzate in molti modi: bollite, arrostite, essiccate, in confettura o sotto forma di marroni canditi e con la farina si preparano ottime torte. Le castagne, al contrario di noci e nocciole, a cui vengono erroneamente associate, sono ricche di carboidrati, in forma di amido e fibre, e contengono pochissime proteine e grassi. Nocciole e noci hanno un contenuto di grassi 20 volte superiore; a parità di peso le castagne forniscono la metà delle calorie e quantità di acqua maggiori. 100 g di castagne apportano inoltre un quarto del fabbisogno di vitamina B6.
A torto le castagne vengono considerate ingrassanti. Possono trasformarsi in un alleato anticiccia a patto di abbinarle ai cibi giusti. Visto l’alto contenuto di amido, la castagna “lega” con alcuni alimenti e “fa a pugni” con altri. L’accoppiata perfetta è con verdure e ortaggi, soprattutto carote e pere. In questo modo le castagne non sovraccaricano la digestione e danno un pieno di vitamine. Se invece vengono consumate insieme a patate, cereali e banane le castagne rallentano il lavoro degli enzimi digestivi. Anche l’accostamento a carne, uova, pane e soia può creare problemi di fermentazione intestinale.
Se vengono consumate come primo o piatto unico le castagne non ingrassano più di un piatto di pasta o di riso e aiutano a mantenere a lungo il senso di sazietà, riducendo la fame nervosa grazie anche al loro contenuto di principi attivi che migliorano l’umore (come le vitamine del gruppo B e il magnesio).
Oltre ad essere buone da mangiare le castagne possono essere utilizzate anche a scopi terapeutici ed estetici. Se i primi freddi ci colpiscono alla gola e alla trachea, corriamo ai ripari con un infuso di foglie di castagno che, con le loro proprietà sedative calmano la tosse. Quando sbucciamo le castagne non gettiamo via le scorze, contengono tantissima vitamina B2, ottima per rimineralizzare il fusto del capello e rendere la chioma lucente e sana. Basta mettere due manciate di bucce a bollire per 5 minuti in un litro d’acqua. Lasciate in infusione altri 10 minuti, filtrate, e dopo aver fatto raffreddare, usate come acqua di risciacquo, dopo lo shampoo.