Nessuna coppia parla del futuro più dei “pendolari dell’amore”, tanto che si rischia che diventi un’ossessione. Il consiglio è quello di porsi da subito la fatidica domanda: “Per lui (o per lei) sarei disposto a cambiare lavoro e città?”.  Per i “partner a distanza” che sentono il distacco dal compagno o dalla compagna come una fase transitoria del rapporto, da superare al più presto, la risposta è sicuramente sì. Per chi vive un rapporto a distanza per scelta e sostiene che la lontananza aiuti a mantenere vivo un rapporto che altrimenti risulterebbe noioso, invece, il problema non si pone nemmeno. Ma dietro a questa decisione possono nascondersi problemi più profondi. Secondo Anna Maria Giannini, docente di psicologia generale ed esperta di processi affettivi e cognitivi dell’Università La Sapienza di Roma, spesso la scelta di avere una storia d’amore a distanza è di natura difensiva. Solitamente si tratta di persone insicure e narcisiste, che non vogliono un coinvolgimento profondo con il partner, restii al cambiamento e desiderosi di evitare il confronto con la realtà.