“Vorremmo rimettere in circolazione testi e riflessioni che ci paiono oggi più che mai essenziali.” Con questa motivazione i curatori de La scienza del sogno hanno raccolto recensioni, provocazioni, riflessioni di Vincenzo Buccheri, critico cinematografico scomparso nel 2009, in un libro essenziale per capire che cos’è la critica e come interpretarne i luoghi più frequenti.Gli scritti critici (usciti tra il 1992 e il 2009) raccolti in La scienza del sogno sono raggruppati in cinque insiemi. Il primo, incentrato sul ruolo della critica cinematografica, evidenzia ciò che per Buccheri era al cuore della critica: la natura riflessiva. Esercizio di analisi che si scontrava con un’adesione passionale all’oggetto della critica (“Lunico modo di ‘parlare’ di un film è fare un altro film”, scriveva) e che poneva il seguente quesito: come fare critica cinematografica mentre il cinema si va progressivamente polverizzando? Il secondo gruppo è incentrato sul rapporto (o la partita a scacchi) tra Buccheri e il postmoderno: “il postmoderno cinematografico è qualcosa che tutti hanno visto ma nessuno sa descrivere (…) chiedersi cosa ci sarà dopo può sembrare una contraddizione in termini. O una pura questione di fede, come chiedersi c’è vita dopo la morte. E allora: c’è una vita dopo il postmoderno?” Segue una selezione di scritti che si riferisce a una delle categorie più persistenti e problematiche della critica: l’autore. La via dell’autorialità, secondo Buccheri, era il linea con i suoi intramontabili punti di riferimento: i “Cahiers du cinéma” e la Nouvelle Vague. L’autore viene inteso come uno sguardo forte, capace di porre delle domande sul modo. Con l’autore si parla alla pari e per questo motivo la critica diviene dialogo (non un giudizio). Ecco che in questa sezione troviamo le esilaranti recensioni che Buccheri scriveva a mo’ di chiacchierata fittizia con i suoi mostri sacri e idoli (Wim Wenders, Woody Allen). Imperdibile il capitolo dedicato a Quentin Tarantino che Buccheri definisce “solo un talentuoso american director (…) Vorrei sbagliarmi, ma temo che Tarantino sia per ora il massimo che la nostra generazione, cresciuta a tv e merendine, abbia dato al cinema.”Nella sezione dedicata al cinema italiano, Buccheri assume un atteggiameto di autentica umiltà, “mima” le prassi del quotidianista, si misura con il film e i suoi effetti immediati. Tra i film scelti: OcchioPinocchio, Aprile, La stanza del figlio, Buongiorno notte, Fame chimica, A casa nostra, Ovosodo. Così Buccheri sceglie di comunicare, attraverso questi scritti, “prima di tutto le sue speranze e i suoi dubbi, fiducioso nella capacità del lettore di porsi in proprio le domande suggerite dalla recensione.” L’ultimo insieme di scritti, intitolato “Cult e Midcult”, raccoglie tutte quelle pagine animate “da una passione morale e civile, da una volontà di dire cose importanti e urgenti, dalla coscienza di poterlo fare attraverso il cinema. Senza utilizzarlo come un mezzo, ma senza restarne prigioniero.”La scienza del sogno
di Vincenzo Buccheri Prezzo € 18,00
Editore Il Castoro