“Ho rimesso nelle mani del presidente della Repubblica l’incarico affidatomi, rammaricato per l’impossibilità di raggiungere l’obiettivo necessario per il paese di una modifica della legge elettorale”.  Questa la dichiarazione di Franco Marini dopo l’incontro con il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in merito all’esito delle consultazioni svolte a Palazzo Giustiniani. 
Le dichiarazioni ufficiali rilasciate dai leader politici ribadiscono la contrapposizione tra la Cdl, compatta nella richiesta di andare subito al voto, e il Pd di Walter Veltroni convinto invece della necessità di riformare la legge elettorale. 
 Mentre Silvio Berlusconi, auspicache “al termine delle consultazioni il Capo dello Stato possa indire subito le elezioni”. Per “dare al Paese un Governo legittimato dal voto popolare e che possa essere immediatamente operativo”. Walter Veltroni vede “il rischio di una occasione perduta”. Il Pd chiede  “tre mesi, non 30 anni, per scrivere le nuove regole. Una breve collaborazione oggi consentirebbe all’Italia di essere più sicura domani”. Berlusconi e Veltroni respingono l’ipotesi di una alleanza Fi-Pd.  “Utopia”, la risposta di Berlusconi.