Scritta da Shakespeare alla fine della sua carriera e della sua vita, La Tempesta affronta il tema dell’illusione e del sogno e racconta di come l’uomo viva e agisca sotto l’influsso di due realtà parallele: la vita reale e quella di un universo misterioso che a volte si dimostra più forte e concreto del reale. Il mistero dell’alchimia creativa, condotta da Prospero con sapienza artigianale, e la distaccata vendetta del suo esilio sollecitano una pericolosa domanda: è ancora possibile oggi costruire il modello di una sopravvivenza umana che non poggi solo sull’idea dello scambio materiale di interessi? La Tempesta e i suoi personaggi suggeriscono un percorso scenico che si snoda nel labirinto estremo dell’immaginazione, lasciandosi cullare dalla necessità di alludere, indicare, plasmare e far risuonare memorie e realtà apparentemente sconosciute. Il gioco scenico e quello dell’anima, procedono legati dal filo invisibile dell’alchimia teatrale. Ma La Tempesta non è soltanto un gioco scenico. E’ anche e soprattutto un percorso spirituale, un messaggio poetico dai contorni ben delineati. L’esilio di Prospero, subito e non cercato, suggerisce di raccontare questa storia in un luogo senza confini e senza spazio. Dalla scena, che rappresenta un’isola senza inizio e senza fine dove ogni cosa vive come sospesa, alle immagini che nascono in essa, al corpo dei personaggi che vagano senza tempo e senza confini. Tutto cerca di rispondere al criterio di creazione di immagini viste con lo sguardo distante e al tempo stesso vitalissimo dell’Anima.  L’isola di Prospero è l’anima ormai esclusa dell’uomo. La versione scenica di Giuseppe Dipasquale ha esordito al Festival Shakespeariano di Danzica (Polonia). dal 4 al 15 luglio 2007 ore 21.00 (lunedì riposo)Silvano Toti Globe Theatre
Roma, Largo Aqua Felix (Piazza di Siena), Villa Borghese Per informazioni
+39 06 82059127 (tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 19.30)
www.globetheatreroma.com