Lo scopo è stato quello di approfondire con uno studio mirato alcune, non tutte, delle componenti della complessa opera di Shakespeare. Il raggio d’azione è stato ristretto in un spazio piccolo e neutro, in modo da escludere a priori la tentazione di una lettura della Tempesta in chiave di ‘féerie’. L’isola di Prospero, scrive Jan Kott, è il mondo ed è la scena; poiché mondo e scena, per Shakespeare e per gli elisabettiani, erano la stessa cosa. Sulle tavole di questa scena nuda, a stretto contatto con gli spettatori, Prospero con la sua arte magica chiama i suoi nemici, rei di atti di violenza e di sopraffazione, a ripetere dopo anni i gesti della loro colpa. In modo che, rappresentandosi, la colpa, come riflessa in uno specchio, lo specchio della rappresentazione, si riveli, denunciandosi in tutta la sua insensata follia. Ma resta aperta la questione di fondo. Può davvero la storia degli uomini essere modificata? È modificabile la natura violenta dell’uomo? È poi così vero che il mondo si divide nettamente tra buoni e cattivi, giusti ed ingiusti, civili civilizzatori e selvaggi da civilizzare? Pessimisticamente Shakespeare constata che la risposta è no. E poi lui stesso, Prospero, che si arroga il diritto di insegnare agli uomini i rudimenti del vivere civile, non è lui stesso, di fatto, della stessa pasta di cui sono impastati gli altri? Non risponde agli stessi istinti? Non soffre delle stesse passioni? E soprattutto non è anche lui, più sottilmente, ma non diversamente, un prevaricatore? Nei confronti di Ariele, per esempio, lo spirito d’aria che ha ridotto suo schiavo, o di Calibano, il selvaggio, cui lui stesso, l’usurpato signore di Milano, ha usurpato l’isola? Non resta che prendere atto con amara saggezza, che tutti siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni: una vana apparenza destinata, comunque e sempre, alla fine, ad essere coronata da un lungo sonno. massimiliano valenzano TEATRO DELL’OROLOGIO SALA GASSMAN VIA DEI FILIPPINI, 17/A tel. 066875550 dal 06 al 23 dicembre 2005 dal martedì al sabato ore 21,30 domenica ore 18,30