Avete tempo fino al 12 marzo per assistere al Teatro Eliseo di Roma a “La trilogia della Villeggiatura” di Carlo Goldoni. I Teatri Stabili del Veneto e di Catania e il regista Luca De Fusco hanno deciso di presentare le tre commedie “Smanie, Avventure, Ritorno” in un’unica soluzione. Per la soluzione unitaria aveva già optato Strehler nel 1954, il quale individuò nelle Smanie la giovinezza, nelle Avventure la maturità e nel Ritorno la vecchiaia. Ma a colpire lo spettatore di questo pregevole allestimento sono le diverse ambientazioni che dividono i tre capitoli. Se nelle Smanie si mantiene un’appena accennata ambientazione settecentesca, nelle Avventure si trasforma in un film in bianco e nero anni ‘60, fino a diventare di atmosfere noir nel Ritorno. Questa scelta, che per alcuni potrà sembrare azzardata, permette ripresentare un Goldoni più diretto e contemporaneo. Non a caso la borghesia in “decadenza” ritratta nelle sue opere ha molti aspetti con quella del “boom” economico che non sa di avviarsi verso gli anni di piombo. Grazie anche alle musiche di Paoli, Tenco e Lauzi è possibile sentire nell’aria quel senso di malinconia, che si muterà in pura ansia esistenziale, che accompagna l’intero spettacolo. Protagonisti sono, oltre che la regia di Luca De Fusco e le minimaliste ed efficaci scene di Antonio Fiorentino, il comunicativo e trasformista Lello Arena e la deliziosa Gaia Aprea nel ruolo non facile di Giacinta. Straordinario personaggio “più sincera e appassionata di Mirandolina, più intelligente e controllata di Eugenia”.