Non so voi, ma io nelle giornate natalizie sono sempre più felice che nel resto dell’anno. Dal 23 Dicembre al 6 Gennaio mi sembra tutto più allegro, leggero e condito di sana bontà. E allora proprio l’anno scorso, nel mese di Dicembre ho deciso di scrivere “L’Astice al Veleno” e di ambientare la storia di Barbara proprio nei giorni che precedono il Natale, precisamente il 24 Dicembre, la Vigilia. E la Vigilia, si sa, è giorno di cenoni. Ma il cenone in questione prevede un astice vivo che non ha nessuna intenzione di morire Anche perché la nostra romantica Barbara non ha il coraggio di ucciderlo. Eppure il coraggio di mettere il veleno nel vino per ammazzare il suo amante ce l’ha avuto. Però prima che arrivi l’amante alla cena avvelenata si presenta Babbo Natale. Non quello vero, no! E chi ci crederebbe più. Nel nostro caso si tratta di un pony express che porta i doni delle festività alle compagnie teatrali. E sì, perché Barbara è un’attrice ed il suo amante è un regista. Ma non sono i soli a muoversi in scena. Personaggi nuovi si intrometteranno nella vicenda per rendere più complicati i piani di tutti. Chi vincerà? L’amore? La vendetta? Il rimorso?Ce lo racconteranno parlando e cantando i personaggi di questa storia dove certo si muore, ma speriamo dal ridere! Così Vicenzo Salemme racconta la commedia in scena al Teatro Olimpico e presentata ieri in una location d’eccezione:il circolo Canotteri Lazio.Testimoni il Tevere e un sole abbagliante (per la gioia di Salemme insieme ad un tetaro affollato) l’attore napoletano promette scintille per un intreccio divertente di farsa e commedia romantica.Senza dimenticare che “a Napoli si ride per non piangere”!