Questa commedia nasce dall’esigenza di intervenire, nell’ambito della scrittura, sulla situazione eternamente drammatica dell’usura, venuta proprio in questo periodo così esacerbatamente alla ribalta. La scommessa è stata quella di riuscire a parlarne in modo non cronachistico, ma apparentemente lieve, delicato (anche visivamente: ecco uno dei perché della scena rigorosamente spoglia), senza minimalismo ma anche senza urla. Una commedia fatta di personaggi piccoli e comuni, sensibili e fragili: non a caso due attrici. Persone cioè che già vivono una posizione precaria per costituzione, fatta di spostamenti fisici e soprattutto mentali, adesioni caratteriali ed emotive a situazioni drammatiche o comiche, felici o disperate ma comunque diverse, altre. Così, quello cui assistiamo potrebbe essere un gioco, dettato dal carattere menzognero di una delle due sorelle, o realmente una situazione estrema, scaturita dall’amore e ancor più dall’ingenuità sperduta ed insicura di Susanna, da cui sembra possibile uscire esclusivamente col più devastante dei rimedi: il suicidio. Francesca, la sorella così diversa, ricettiva e vibratile come la corda di un violino, accetta con spirito cechoviano questo triste destino, o davvero crede che non si tratti d’altro che dell’ennesimo scherzo della melodrammatica Susy? A ciascuno la propria personale risposta”.   Roma,TeatroLoSpazioDal 3 al 19 Ottobre 2008
Prenotazioni e informazioni:tel.06 77076486 info@teatrolospazio.it