Un uomo combatte una malattia lenta, degradante, che avvolge il sistema nervoso e lo costringe a rallentare: la sclerosi. L’uomo in questione è Stefano (Walter Corda), un ex militante di quella nebulosa di gruppi armati che ha popolato gli anni ’70 in Italia, e che ora sta facendo i conti con il suo passato. Un passato che ha rivoluzionato la nostra cultura, ma di cui si parla sottovoce, perché ancora non è diventato storia e dopo trent’anni è ancora una cronaca scottante. Il nostro personaggio ha un motivo in più di guardarsi alle spalle e questo è scoprire le origini della sua malattia. E’ convinto che esse risiedano nel modo travagliato in cui ha vissuto i fragori di quegli anni giovanili, le contraddizioni dell’epoca, l’implosione in sé stesso   di tutta la violenza delle sue scelte radicali. Da questa profonda lacerazione, tra ciò che Stefano era e ciò che adesso è, si è prodotto uno sdoppiamento in  due protagonisti: un uomo maturo e un giovane (Geremia Longobardo), trenta anni prima, in un confronto tra la ragione e il sentimento, tra l’analisi e l’istinto. Con un dialogo vivace, aggressivo, affettuoso, surreale, le due facce di una stessa persona si confrontano, analizzando il percorso che lo hanno portato a situazioni  estreme, cercando di comprendere le ragioni di quelle scelte. Un percorso in cui si inserisce anche la ragazza di allora, Alessandra, con cui il giovane aveva avuto un rapporto tormentato e dilaniante, travolto dalla nuova ideologia del rapporto libero e senza possesso.  Le ragioni dell’altro è un testo di Cecilia Calvi e Roberto Silvi, scomparso il 1° aprile 2008. Ed è lo stesso Silvi, al quale il racconto scenico è dedicato, a scrivere: Il testo, fortemente autobiografico, rappresenta gran parte della mia vita ma non tutta, e in alcune parti non solo la mia. Nel raccontare questa storia mi sono scisso: da una parte l’autore, dall’altra il narratore della storia. Io sono l’autore ma il narratore è “Stefano il vecchio”. A differenza di “Stefano il vecchio”,non ho mai,per mia fortuna,ucciso nessuno.  Colosseo Nuovo Teatrodal 22 al 27 aprile
ore 19.00 – domenica ore 17.00