Mai come quest’anno, dopo l’esperienza del lockdown che ci ha costretti in casa per settimane, tutti noi avvertiamo la voglia, quasi la necessità, di recuperare il contatto con la natura, magari concedendoci qualche giorno di vacanza all’aria aperta oppure organizzando delle gite fuoriporta.

Del resto, godersi un po’ di relax fuori città, se possibile e con le accortezze richieste dall’attuale situazione sanitaria, è sicuramente un vero e proprio toccasana per il nostro benessere psicofisico. Ma, in quest’ottica, è meglio scegliere il mare o la montagna? Top Doctors® (www.topdoctors.it), azienda specializzata in servizi tecnologici per la sanità privata, come telemedicina, ricerca e selezione del miglior specialista, prenotazione e pagamento delle visite, ha analizzato gli aspetti positivi e i benefici per la salute di entrambe le mete.

Al mare, sì alla vitamina D e no ai pollini

Il sole e le onde del mare fanno di certo bene a corpo e spirito. Esporsi ai raggi solari, ovviamente nel rispetto delle modalità e degli orari raccomandati, permette infatti al nostro organismo di sintetizzare la vitamina D, una sostanza essenziale per la salute delle ossa e della pelle, che favorisce inoltre il miglioramento di alcune funzioni mentali e aiuta a prevenire l’insorgere di malattie autoimmuni. Anche l’acqua del mare ha molteplici effetti positivi per il nostro corpo: contiene infatti diversi minerali e altri composti utili per rafforzare il sistema immunitario e a liberare il corpo dalle tossine – oltre che, come tutti abbiamo sperimentato, a guarire tagli e ferite più velocemente.

Un discorso a parte merita l’aria di mare, quella piacevole brezza da cui, chi vive in città, sogna spesso di lasciarsi inebriare. Nota per i suoi effetti benefici sul sistema respiratorio, grazie alla presenza di iodio, fornisce sostegno alle difese naturali del nostro corpo, aiuta la buona salute di bronchi e polmoni, libera il naso fluidificando eventuale muco presente. Infine, il mare è la meta giusta per chi soffre di allergia da pollini – pur considerando che in estate alcune fioriture sono terminate e quindi il problema è meno diffuso. Nelle località di mare, la produzione di pollini è infatti minore, poiché essendo ridotto l’ambiente terrestre, anche la presenza di piante è ridotta, e la brezza marina contribuisce ad allontanare i pollini dalla terraferma e ripulire l’aria.

In montagna, tra distanziamento sociale e clima secco

Le vacanze in montagna saranno probabilmente scelte da molti, quest’anno, poiché tra cime e vallate, il distanziamento sociale viene naturale. Ma gli aspetti positivi non finiscono qui. Allontanarsi dal cemento e respirare aria pura e non inquinata per alcuni giorni, genera energia positiva: la montagna è amata dalle persone più dinamiche non solo per le molteplici attività da praticare, ma anche perché la rarefazione dell’aria permette un maggior apporto di ossigeno ai muscoli che si traduce in migliori performance sportive. L’aria fresca aiuta poi chi soffre di problemi respiratori – anche se, per questi soggetti, è consigliabile evitare località sopra i 2500 metri di quota e, in generale, è preferibile salire di altitudine con gradualità, passando prima qualche giorno a quote intermedie per acclimatarsi.

Tornando in tema di allergie, la montagna è perfetta per chi ne soffre poiché molti allergeni al di sopra di una certa altitudine non sopravvivono. Questo vale ad esempio per le muffe e gli acari, questi ultimi tra le principali cause degli attacchi d’asma: necessitano di umidità per prosperare e non sono compatibili con il clima secco della montagna, in particolare oltre i 1500 metri.

Concludendo, è meglio il mare o la montagna? A conti fatti, entrambe le località offrono molti benefici e, a definire la scelta, non possono che essere i gusti personali del singolo individuo. Ma cosa ne pensano gli esperti?

Nel caso di soggetti con patologie respiratorie, è bene fare dei distinguo a seconda dell’età del paziente e della presenza o meno di allergeni, e soprattutto quali. Per il bambino con allergie respiratorie un mix mare e montagna sarebbe l’optimum ma, dovendo scegliere, non andrebbe assolutamente privato dell’ambiente marino per tanti motivi: assenza di pollini, fluidificazione delle alte vie aeree grazie all’acqua ricca di sale, effetto dello iodio sulla crescita, effetto del sole sulla vitamina D fondamentale per la crescita ossea, effetti benefici dell’acqua e del nuoto sulla muscolatura respiratoria” commenta il Prof. Simone Bianconi, Pneumologo di Top Doctors®

Chi ha allergia agli acari dovrà in generale fare attenzione alle case di vacanza, che essendo chiuse per la maggior parte dell’anno possono favorire accumulo di acari nelle camere da letto. In montagna, però, l’allergico agli acari trova un ambiente migliore per l’assenza della crescita dell’acaro legata l’altitudine mentre chi soffre di allergie alle graminacee potrà avere problemi estivi legati alla falciatura dei prati per il fieno. Il paziente anziano con bpco troverà un ambiente migliore in montagna (non oltre i 1000 metri slm) per l’assenza dell’umidità e la presenza di aria fresca e non viziata dai climatizzatori. Questo stimolerà il moto con benefici enormi. Infine, in tempi di covid, naturalmente in montagna è più facile assicurare il famigerato distanziamento” conclude l’esperto.