Non è una novità che Elisabetta Rasy abbia spesso nutrito la sua prosa con la letteratura. Ma stavolta la scelta è caduta sulle donne, quelle che, con la loro arte, hanno marchiato il XX secolo con un segno indelebile. Dall’America di Carson McCullers e Flannery O’Connor alla Russia di Anna Achmatova, Marina Cvetaeva e Nina Berberova alla Cina di Zhang Ailing, attraverso le nostre Elsa Morante, Anna Maria Ortese e Cristina Campo; da protagoniste dei primi anni del secolo come Edith Wharton a nostre contemporanee come Agota Kristof e Jamaica Kincaid.  Questo il percorso all-around e affettivo che diventa una vera e propria galleria letteraria al femminile in “Memorie di una lettrice notturna”, un libro in cui l’autrice mostra, con la partecipazione rispetto ai ricordi fissati su un album fotografico, le scrittrici più amate, quelle con cui ha trascorso intere giornate e intere nottate. Il che rende il suo testo depositario di un valore aggiunto: si tratta, a buon diritto, anche di una guida appassionata alle scrittrici del Novecento, quelle che sono uscite da un lungo silenzio e hanno plasmato il secolo a noi più vicino, con i corpi e le emozioni che sono propri delle sensibilità in rosa. Così l’amore per la lettura, con tutti i segni infantili della passione fatale, ha reso concreta questa galleria di approfondimenti critici, che restituiscono al pubblico tutta la ricchezza della scrittura al femminile.Memorie di una lettrice notturna
Elisabetta Rasy
Rizzoli