L’eco del passato si fa sentire in questo testo che è tratto dalla scrittura kafkiana. Mio Caro Papà non è solo un assunto che prende ispirazione da un trascorso illustre, è anche una rielaborazione fatta da Natale Russo sul legame irrisolto tra un figlio ed un padre.  Un amore e odio contenuto in una confessione letteraria, a tratti ironica, commovente e dispregiativa nei confronti di chi ci ha dato la vita. Ad essere evocata è la parte più intima del nostro essere che sotto forma epistolare del protagonista, è messa in luce senza fraintendimenti, con la generosa esternazione di momenti episodici che hanno toccato l’ego infantile.  Ad emergere nella lettera, a volte, è un padre tirannico che mostra la sua forza come apice della mascolinità, mettendo in ombra la virilità di un figlio in cerca di sè. Il gioco delle parti è qui più che mai visibile, anche perchè il figlio vorrebbe, anche se non accetta il ruolo, essere nelle vesti del suo dispotico pater familias, ma la debolezza del bambino che è in lui sopraffa la parte adulta. La regia di Gianluca Verlezza accompagna con estrema eleganza lo scorrere emozionale dell’attore Natale Russo. L’amore in questo caso è il leit motiv della rappresentazione, un amore contrastato che attraverso la scrittura in questo caso diventa uno sfogo che colma il vuoto delle parole che il protagonista non ha mai pronunciato.  Dal 20 novembre al 9 dicembre 2007
dal martedì al sabato alle  21.00
domenica alle 19.00 Teatro Stanze Segrete
Via della Penitenza, 3
Tel. 06 6872690 – 388.9246033
www.stanzesegrete.it