Perchè scriviamo un diario? Perchè resti segreto e privato? I diari invece sono fatti per diventare pubblici e permettere all’autore di far sentire la sua voce dopo la morte. Secondo Sergio Romano, curatore de I conti con me stesso. Diari 1957-1978 di Indro Montanelli (Rizzoli), i diari di Montanelli non sono un’eccezione alla regola, sono stati scritti per essere pubblicati. Lo capiamo dal fatto che nonostante si parli di centinaia di personaggi, il protagonista resta sempre il suo Autore, “abile intarsiatore di frasi” a cui tutti cedono la battuta per consegnarsi al ruolo di “comparse”.
E poi lo stile. Quello dell’epigramma in cui ogni parola entra perfettamnete nell’intarsio. Accanto i bozzetti e le novelle brevi. Montanelli non racconta gli avvenimenti della giornata ma da autentica “stecca fuori dal coro”, descrive i momenti che si prestano alla farsa, al grottesco. Evidenzia difetti e manie dei suoi modelli per poi ritorcere l’ironia e la caricatura contro se stesso. Tanti, dunque, i racconti e le situazioni che fanno di questo libro un’opera diversa dall’attività giornalistica, letteraria e storica del suo Autore perchè degli eventi di quegli anni ne parlava ogni giorno sui suoi giornali. Nei diari, invece, parla soprattutto di se stesso: dalla lettura capiamo perchè rifiutò il seggio di senatore a vita che Francesco Cossiga gli offrì durante la sua presidenza. Non capiamo, invece le motivazioni che hanno lo spinsero a interrompere l’opera. Sappiamo, però, che ancora una volta la sua voce emerge fuori dal coro. Indro MontanelliI conti con me stessoRizzoli