Mentre Matteo Renzi ribadisce l’abolizione totale di Imu e Tasi sulla prima casa dal 2016 per tutti, Romano Prodi, in un’intervista rilasciata al settimanale OGGI, dice: «Quando sono stato io al Governo, ho proposto di far pagare la tassa sulla casa solo alla metà delle abitazioni di maggior pregio, esentando quindi i meno abbienti. Questa è la mia posizione anche oggi. Anche perché se mancano questi introiti, lo Stato poi si ritrova a dover chiedere tasse in forma diversa al cittadino».
«CON RENZI RAPPORTI OTTIMI MA RARISSIMI. E FU SURREALE IL SUO DISCORSO ALL’EXPO»

L’ex premier ed ex presidente della Commissione europea dice di Matteo Renzi: «I nostri rapporti sono ottimi, ma rarissimi. Non ci sentiamo pressoché mai. Ma è anche giusto. Non bisogna mai disturbare il conducente… Con lui non ci sono mai state guerre, anche se quell’episodio all’inaugurazione di Expo è stato sorprendente. Ha ringraziato l’ex sindaco di Milano, Letizia Moratti, e l’ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, mentre tutti si giravano verso di me aspettando che mi citasse. Non lo ha fatto. La scena è stata surreale». Su un proprio eventuale rientro in politica, nell’intervista a OGGI Prodi afferma: «No, perché è cambiato il mondo. Il compito ora spetta alle nuove generazioni. Io posso essere una voce, anche critica, di approfondimento, di sensibilizzazione su questioni e problemi. Ma non voglio tornare a occuparmi di politica. Game over, la gara è finita». Così come sulla mancata elezione al Quirinale dice di non essere dispiaciuto: «Primo, perché non era nei miei obiettivi e nei miei desideri. Secondo, ero sicurissimo di non diventarlo. Per questo la questione non mi ha toccato… Ma il segreto sui 120 franchi tiratori resterà tale».
«SUI MIGRANTI, MERKEL ABILE: CONIUGA ETICA E INTERESSI NAZIONALI»

«La svolta di Angela Merkel è molto importante: la cancelliera dimostra di essere una leader realista. Quando il fenomeno migratorio poteva apparire limitato, e sembrava riguardare solo l’Italia, non si è esposta. Dopo, quando i migranti sono arrivati alle porte dell’Europa orientale, è stata costretta a prendere una posizione. E la sua è una posizione giusta e anche coerente con gli interessi tedeschi. Merkel si conferma politico abile perché coniuga la correttezza etica con gli interessi nazionali. I profughi siriani di questa ultima ondata di migrazione sono generalmente colti, il 40 per cento ha una laurea e il 50 per cento un diploma, e quindi sono più facili da inserire e anche funzionali al tessuto produttivo del Paese».

Lo dice Romano Prodi che aggiunge: «Ancora una volta la Germania ha dettato la regola. Siamo felici che sia una regola buona, ma finché la Germania non ha indicato il cambiamento di passo, si è rimasti fermi. La Germania ha confermato il ruolo di Paese leader. Stavolta, per fortuna, le sue decisioni hanno generato un comportamento di solidarietà e non tensioni, come nel caso della Grecia».

Diverso il giudizio di Prodi sul premier inglese David Cameron («Per convincere i suoi elettori chiede molto all’Unione. Ma ora la Gran Bretagna è più debole a Bruxelles. Il Paese sta vivendo una forte contraddizione»). E alla domanda se sul tema migranti il nostro Governo avrebbe potuto fare di più, Prodi risponde: «No. Le nostre capacità di incidere sono limitate. Dovremmo essere più forti a Bruxelles».