Dal blocco delle auto all’allarme glifosato, dalle polveri sottili alle mozzarelle blu, la qualità dell’aria e del cibo sono spesso al centro delle nostre preoccupazioni. Oltre a respirare e mangiare c’è un’altra funzione della nostra vita quotidiana dalla quale non possiamo fare a meno che non gode però di altrettanta attenzione: indossare accessori e vestirci.

Eppure le insidie nascoste in ciò che indossiamo ogni giorno, dall’intimo all’impermeabile, agli occhiali, purtroppo non sono inferiori al pericolo di “intossicarci” un po’ alla volta che corriamo quando attraversiamo una città o quando ci sediamo a tavola per la cena.

Negli abiti e negli accessori si nasconde infatti una subdola minaccia spesso sottovalutata rappresentata da elementi chimici dai nomi complicati: ftalati, formaldeide, metalli pesanti, solventi, coloranti tossici. Numeri allarmanti. Non è un caso che il Rapex, il sistema europeo di allerta rapido per i prodotti non alimentari, recentemente ha lanciato 5 notifiche di allerte sanitarie dopo aver trovato elevati livelli di sostanze fortemente allergizzanti.

I test condotti dai laboratori d’analisi, del Ministero della Finlandia hanno evidenziato concentrazioni di nichel più elevate di quanto raccomandato dalle linee guida nei bordi e nelle aste di alcuni modelli di occhiali .

Queste sostanze, note per causare allergie, si trovano comunemente negli articoli che entrano in contatto diretto e prolungato con la pelle. Nello specifico i test di laboratorio hanno evidenziato che i cerchi, le aste e la barra di rinforzo del prodotto rilasciano una quantità eccessiva di nichel. Il consumatore può essere esposto quando il prodotto entra in contatto diretto e prolungato o ripetitivo con la pelle.