Era l’11 dicembre 2006 quando furono brutalmente assassinate in un condominio di Erba, Raffaella Castagna (la moglie di Azouz), il piccolo Youssef (il figlio della coppia), Paola Galli (la mamma di Raffaella nonché suocera di Azouz) e la vicina Valeria Cherubini, mentre il marito di quest’ultima rimase gravemente ferito. Nelle prime ore dopo l’eccidio, i sospetti ricaddero proprio su Azouz, in quel momento in Tunisia, ma poi le indagini si diressero sui coniugi Romano che da anni covavano rancori contro Raffaella e la sua famiglia. Olindo Romano e Angela Rosa Bazzi che in un primo momento cercarono di scagionarsi a vicenda, poi confessarono, Oggi, invece, durante l’udienza preliminare al Palazzo di Giustizia di Como, Olindo prende spontaneamente la parola e, davanti al gup Vittorio Anghileri, ai pm, agli avvocati di imputati e parti offese, smentisce la versione resa nell’unico interrogatorio, sostenuto in sede di convalida del fermo. Allora aveva raccontato di aver colpito per primo con una spranga Raffaella Castagna e la madre di quest’ultima, mentre sarebbe stata Rosa Bazzi a finirle e a uccidere il piccolo Youssef. Il gip, nel disporre il carcere, parlò di “piena compartecipazione” alla strage.
 Poco dopo, anche la moglie Rosa Bazzi, assente all’udienza per un malanno stagionale, ritratta. “Non ho detto tutta la verità durante gli interrogatori”Nel corso dell’udienza di oggi il gup Vittorio Anghileri ha respinto tutte le istanze presentate dalla difesa e rinviato a venerdì 12 ottobre la prosecuzione dell’udienza, per consentire ai difensori di analizzare la relazione del Ris di Parma depositata ieri.