Un titolo nuovo che evoca tutta l’elegante freschezza del teatro musicale Mitteleuropeo e l’occasione per conoscere più da vicino un musicista meno noto : Fritz Kreisler.
L’operetta ha al centro della trama una figura leggendaria: la giovane principessa Elisabetta di Baviera.
Chiamata familiarmente Sissi per il suo fascino sbarazzino, questa amazzone ribelle, andata sposa a soli sedici anni all’imperatore Francesco Giuseppe D’Asburgo, è il personaggio ideale per un’operetta: dietro lei fa capolino la Vienna del giardino d’inverno e dei cavalli lipizzani; la Vienna del sorriso e della spensieratezza; la Vienna del teatro e della poesia.

A mantenere vivo il suo fascino popolare molto contribuì negli anni ’50 un ciclo di film interpretati da Romy Schneider, film di cui era autore quello stesso Ernst Marischka che, molti anni prima, aveva fornito al musicista Fritz Kreisler il libretto da porre in musica per la commedia musicale. Era il 1932.
L’operetta incontrò subito grande favore. L’ambientazione di corte, con i suoi sfarzi, intrighi e amori si sposava a meraviglia con la capricciosa leggerezza della musica di Fritz Kreisler che ancora oggi sa riproporre con estro impeccabile la grazia tutta viennese di vecchi motivi popolari abilmente mescolati a brani famosi come Wiener marsch o Caprice viennois.

La versione italiana di Corrado Abbati ne rilegge la sceneggiatura nella vivace chiave interpretativa che caratterizza tutti gli spettacoli della sua compagnia, rinvigorendo l’alone romantico tra quadri di insieme e balli a corte e delineando un gustoso affresco della società della Vienna imperiale.