Il ministero della Salute ha trasmesso al parlamento i dati dell’Istituto Superiore di Sanità per fare il punto annuale sull’applicazione della legge 40 del 2004 sulla procreazione medica assistita. Dati presi in esame in attesa della decisione, fissata per martedì, della Corte Costituzionale su diversi articoli della legge.Ne è  emerso che sono 55mila le coppie italiane ricorse alla procreazione assistita nel 2007. Il doppio rispetto al 2005. Le statistiche dimostrano che la percentuale delle gravidanze è del 15,5%. Un dato basso rispetto all’Europa  dovuto dall’età media, attestata intorno ai 36 anni, delle donne che ricorrono all’inseminazione artificiale. Una su quattro delle donne che si presentano in uno dei 341 centri iscritti nel registro nazionale, possiede oltre 40 anni.Eugenia Roccella, sottosegretario alla Salute,  ha spiegato che la legge 40 fuziona. Una legge che, non avendo problemi, necessita solo di alcune correzioni della buona pratica. Una garanzia del corretto funzionamento è data dalla statistica riguardante la sindrome da iperstimolazione ovarica, una delle più basse d’Europa. Nei prossimi due anni verrà stilata una “classifica” dei centri italiani per la procreazioene. Un’azione che servirà a fissare degli standard di qualità. Non è dello stesso parere, sul buon funzionamento della legge 40, Vittoria Franco, senatrice del Pd.