Quando si parla della prima colazione il mondo si divide in due: quelli che amano prepararsela con cura e gustarsela con calma e quelli che, al contrario, la fanno al volo o la saltano del tutto perché non hanno tempo.
In ogni caso, che si indulga in questa “coccola” o che la si viva di fretta, c’è sempre posto per una bevanda: veloce, dissetante e necessaria dopo ore di riposo per affrontare gli impegni della giornata. Oltretutto negli ultimi anni la scelta si è fatta molto ampia: dall’immancabile caffè al classico latte (in tante versioni, anche senza lattosio) alle bevande vegetali, dagli smoothies alle tisane, dai tè alle bevande alla frutta. E, quindi, non solo si può trovare quella più adatta ai propri gusti e al proprio stile alimentare, ma si può anche approfittarne per variare il menu della colazione. Uno stimolo importante da giocare anche per convincere chi il breakfast lo salta perché lo trova monotono o poco allettante.
“Variare l’alimentazione è un consiglio sempre valido, a partire dal primo pasto del mattino, alternando la classica colazione all’italiana, con il sempreverde caffè o il cappuccino, a quella più leggera, basata su bevande vegetali, tè o tisane – spiega Fabiana Carella, nutrizionista -. In questo modo l’organismo beneficia di diversi micronutrienti, come minerali e vitamine, e la colazione diventa più stuzzicante e invitante”.
Immancabili tè e caffè
Di solito al mattino per “carburare” serve una bevanda stimolante, come caffè o tè. “Sono importanti perché danno una sferzata di energia – spiega Carella -. Inoltre, se consumati con moderazione, hanno numerosi effetti benefici, dovuti soprattutto alla presenza di particolari antiossidanti, i polifenoli. Un beneficio che si vanifica se li accompagniamo con latte o yogurt perché la caseina, proteina contenuta in questi prodotti, si lega ai polifenoli rendendoli inattivi nei confronti dei radicali liberi”. Meglio rinunciare, quindi, al caffelatte o al tè all’inglese.
Cautela anche con orzo e bevande al ginseng: questi succedanei del caffè possono contenere rispettivamente acrilammide, una sostanza potenzialmente cancerogena, e zuccheri. Vanno quindi consumati alternati ad altre bevande.
Latte o bevande vegetali?
Il latte è considerato l’alimento completo per eccellenza e dovrebbe rappresentare una delle tre porzioni quotidiane consigliate di latticini. Ma in Italia se ne beve poco. Eppure, grazie alle versioni con meno grassi o scremate, a quelle che durano più a lungo e a quelle senza lattosio, è in grado di andare incontro alle diverse esigenze dei consumatori. È anche importante perché assicura il calcio necessario alle ossa (e in una forma facilmente assimilabile) ed è fonte di proteine di alta qualità.
Se il latte non piace o lo si evita per una scelta vegan, si può sostituire con una bevanda vegetale. Di soia o di riso, di mandorle o di avena, di farro o di nocciole, questi prodotti hanno alcune caratteristiche comuni: sono privi di colesterolo e di lattosio, e facilmente digeribili. Però al naturale hanno poco calcio e pochissima (se non assente) vitamina A. Spesso queste preziose sostanze vengono aggiunte per “imitare” il profilo nutrizionale del latte, ma ciò non è ammesso nelle produzioni biologiche, dove le integrazioni possono essere fatte solo con ingredienti naturali ricchi di quelle sostanze nutrienti. Attenzione poi agli zuccheri che possono rendere il tutto un po’ troppo calorico.
“Tra le bevande vegetali, quelle ottenute da frutta a guscio, come mandorle, noci e nocciole, hanno un gusto più rotondo – aggiunge Carella – e apportano acidi grassi della serie omega 3, utili per tenere sotto controllo il colesterolo e proteggere occhi e pelle”.
Frutta da bere, in modi diversi
Spremute e frullati, smoothies, succhi e nettari: quello della frutta “liquida” è un mondo sempre più variegato e differenziato per texture, gusti, ricette e durata dei prodotti. Lo si può verificare confrontando la lista degli ingredienti e i valori nutrizionali.
“La frutta è una componente ideale per la prima colazione, perché è ricca di fibre, acqua, vitamine e minerali. È consigliabile alternare i succhi e i centrifugati a quella fresca intera, più ricca di fibre e anche di vitamine”, consiglia Carella. Rispetto ai più tradizionali succhi di frutta, smoothie e frullati conservati in frigorifero e non pastorizzati mantengono meglio le sostanze nutritive della frutta di partenza e sono a volte più ricchi di fibre.
Per chi ama i sapori fruttati ma ha necessità di contenere le calorie, una soluzione light sono infusi e tisane, da consumare senza aggiungere zuccheri e utili anche per raggiungere più facilmente la quantità di liquidi raccomandata giornalmente. “Tisane e infusi alla frutta sono un ottimo aiuto soprattutto per coloro che non hanno uno stimolo alla sete molto forte, come gli anziani, e che quindi anche a colazione tendono a bere poco”, sottolinea Carella.