«Quando vuole sperimentare qualche novità a letto, chiedere alla partner: “Posso?”. Per carità! Meglio beccarsi un “no”, che un seccato: “Ma perché me lo hai chiesto?” E poi un altro consiglio: usate gli accessori. Una telecamera non serve solo a fare i film porno, come faccio io, potete usarla per divertirvi, riguardarvi, creare una complicità speciale».Ma parla anche di sua moglie Rósza («Io la chiamo Santa Rósza. Non è facile trovare una donna che accetti il mio lavoro») e di gelosia: «Per i rapporti carnali, io non sono geloso. Anzi, ogni tanto le dico: ma dai, fatti fare un bel massaggio approfondito. Ma lei niente, è fedelissima. So però che, al contrario di me, non sa separare il sesso dall’amore. Quindi, se un giorno dovesse tradirmi con un altro, vorrebbe dire che se n’è andata anche con il cuore. Sarebbe terribile».Aggiunge il pornodivo: «Quando ho deciso di chiudere con l’hard, perché pensavo fosse la cosa più giusta per i miei figli è stata una catastrofe: ero diventato dipendente dal sesso, un drogato. Uscivo di casa e andavo con tutte le donne che incontravo. Stavo male. Rózsa ha capito e mi ha detto: “Noi viviamo tranquilli se sappiamo che sei sereno”. E ho risolto i miei conflitti».