Fra i vicoli e gli storici simboli della Città Eterna si muovono indisturbate le ombre della storia. Può capitare così che la visita ad uno dei monumenti più importanti del mondo diventi il pretesto per scoprirne il curioso lato “sovrannaturale” o di trovare, nella piccola chiesa gotica nella quale ci si è imbattuti sul Lungotevere, un minuscolo museo ed una storia miracolosa.

 

Museo delle Anime dei Defunti

Chiesa del Sacro Cuore del Suffragio, Lungotevere Prati 

Situato nella cappella adiacente alla Chiesa gotica del Sacro Cuore del Suffragio, nel quartiere Prati, il museo nacque in seguito ad un avvenimento “miracoloso”. Nel 1894, infatti, la chiesa fu distrutta da un incendio e, fra le colonne che rimasero in piedi, venne trovata una bruciatura che sembrava raffigurare il volto di un uomo. Il sacerdote, rimasto impressionato dall’avvenimento, iniziò a raccogliere un gran numero di documenti e cimeli sulle manifestazioni delle Anime del Purgatorio. Mise insieme così una piccola collezione di stoffe, breviari, tavolette di legno e bibbie sulle quali apparivano impronte che erano state lasciate dalle Anime dei defunti: tutto ciò ora è conservato in un piccolo ed affascinante museo accanto alla sacrestia.

 

Museo Storico Nazionale dell’Arte Sanitaria

Ospedale Santo Spirito, Lungotevere in Sassia

Il Museo è situato nell’ala secentesca dell’Ospedale Santo Spirito in Sassia. Forse anche per questo è un po’ dimenticato rispetto ai musei “nazionali”, ma è unico nel suo genere e documenta con accuratezza il percorso che lentamente portò la medicina, la chirurgia e la farmacologia dall’ambito originario della magia a quello scientifico. Dal soffitto della stanza dedicata all’Alchimia pende un coccodrillo impagliato, spesso usato in antiche cure. Tra storte, alambicchi, mortai e vetri di ogni forma, l’oggetto che più attira l’attenzione del visitatore è indubbiamente il calco della famosa porta ermetica (l’originale è oggi nei giardini di piazza Vittorio). Si racconta che i segni arcani e cabalistici incisi sulla porta rappresentino la formula della pietra filosofale, quella che permetteva di trasformare i metalli vili in oro.

 

Museo del Crimine

Via del Gonfalone 29, Centro Storico

Situato dal 1975 nel Palazzo del Gonfalone, il museo ospita su tre piani le tappe fondamentali della storia della giustizia, del carcere e della criminologia in Italia. La prima sezione è dedicata agli instrumenta martyriis come gogne, asce per la decapitazione, e la celebre “Vergine di Norimberga”, una sorta di armadio con punte di metallo affilate che spuntano dalle ante. Qui è anche conservata la “divisa” di Mastro Titta, celebre boia del Papa. La sezione dedicata all’Ottocento presenta gli studi di antropologia criminale, tecniche di polizia scientifica ed alcune tappe della storia delle carceri. Curiosi i dipinti, fra gli altri, di Guttuso, De Chirico, Dalì, Cascella. Nessun allarme (visibile), ma è inutile tentare il “colpaccio”. Il perché, ve lo dice quella parola scritta, con mano ferma e pennarello nero, in un angolo della tela: “falso”.

 

Castel Sant’Angelo
Lungotevere Castello

Da monumento funerario ad avamposto fortificato, da oscuro e terribile carcere a splendida dimora rinascimentale, da prigione risorgimentale a museo, Castel Sant’Angelo è senz’altro uno dei luoghi più misteriosi di Roma. All’interno numerosi sono gli ambienti destinati al carcere, ancora oggi visitabili. La cella più malfamata, quella chiamata di San Marocco, era posta sul retro del bastione di San Marco. Il condannato vi veniva calato dall’alto e a malapena aveva spazio per sistemarsi mezzo piegato. Qui furono detenuti, fra gli altri, Benvenuto Cellini ed il filosofo Giordano Bruno. La più famosa di tutti gli “ospiti” della prigione resta comunque la giovane Beatrice Cenci, una giovane decapitata per parricidio nel 1577 che si dice passeggi ancora lungo Ponte Sant’Angelo portando la testa fra le mani.

 

Muro Torto
Viale del Muro Torto, Quartiere Pinciano

Il Muro Torto è un antico muro di Roma che sorge alle spalle del Pincio e al confine con villa Borghese.

Si tratta di un resto databile alla fine dell’età repubblicana che sosteneva il pendio sul lato dove sorgevano alcune ville gentilizie. Nella Roma papalina al Muro Torto erano sepolti suicidi, ladri, vagabondi e donne di

malaffare. Qui furono sepolti i carbonari Targhini e Montanari, decapitati nel 1825 e si narra che ogni notte i loro spiriti vaghino sotto le mura con la propria testa in mano dando i numeri da giocare al Lotto ai coraggiosi che sostengano il loro sguardo. Il luogo veniva anche indicato come sepolcro di Nerone e sembra che il suo fantasma si aggiri tutt’oggi da quelle parti.

 

Via San Calepodio

Quartiere Monteverde Vecchio

Intorno alla metà del Settecento viveva qui il marchese De Marchettis. Egli era un uomo affascinante e colto ma nascondeva un terribile segreto: amava sedurre giovani donne per poi sottoporle a crudeli torture nella sua dimora. Poiché si rendeva conto dell’orrore dei crimini commessi, il marchese decise di sottoporsi ad un esorcismo. Proprio al momento in cui il prete si accingeva a pronunciare la formula però, De Marchettis, preso da una forza sovrumana, si divincolò e corse verso la finestra aperta gettandosi nel vuoto mentre urlava “Tornerò!”. Si dice che ancora oggi il suo fantasma passeggi di notte per la via come tornando a casa  e dall’edificio si sentono provenire voci e rumori sinistri mentre alle finestre, specialmente quella dello studio del Marchese, si vedono bagliori intermittenti.

 

Colosseo

Neanche il più celebre monumento di Roma è immune dalle storie misteriose di spiriti ed apparizioni. D’altronde in questo luogo di consumarono vere e proprie carneficine, è fin troppo facile pensare che “qualcosa” vi sia rimasto imprigionato. È così che nel corso dei secoli si sono accumulate voci e leggende in proposito, alcune anche estremamente recenti. Le storie più particolari parlano di “belve fantasma” che apparirebbero di tanto in tanto nella zona in cui venivano tenute ingabbiate prima degli spettacoli.

È interessante inoltre notare come il Colosseo sia conosciuto per le sue “presenze” anche all’estero.

 

La Cripta dei Frati Cappuccini,
Convento dei Cappuccini, Via Veneto

L’attrattiva principale della chiesa è sicuramente la cripta-ossario decorata con le ossa di circa 4000 frati cappuccini. La cripta è divisa in cinque piccole cappelle dove si trovano anche i corpi interi di alcuni frati mummificati con indosso le vesti tipiche dei frati Cappuccini. All’ingresso della cripta si trova la scritta: “Noi eravamo quello che voi siete, e quello che noi siamo voi sarete”. La scelta di decorare la cripta con le ossa, che potrebbe apparire lugubre e macabra, è in realtà un modo di esorcizzare la morte e di sottolineare come il corpo non sia che un contenitore dell’anima.

Per scoprire una Roma da brivido o semplicemente passare una giornata diversa dal solito, l’Hotel Quirinale, situato in via Nazionale, suggerisce alcuni luoghi dotati di fascino misterioso da visitare fra una pausa di relax nel giardino interno dello storico hotel e una passeggiata fra le vie dello shopping più famose. E a fine giornata un Menu speciale di Halloween pensato dallo Chef Diego Colladon.

Tariffa Hotel Quirinale: camera doppia a partire da Euro 154,00 a notte + 10% IVA, inclusi piccola colazione al buffet e wifi in ogni camera e nelle aree comuni.

Tassa di soggiorno di Euro 6,00 per persona, per notte non inclusa.

Il menu di Halloween dell’Hotel Quirinale:

Sformatino di zucca e porcini, crema di riso venere e fonduta di gorgonzola

Pacchero al ragù d’anatra e pistacchio

Costoletta d’agnello sotto il mantello di verza con patate al timo

Pera caramellata con quenelle di ricotta dolce

In carta soltanto il 31 ottobre. Prezzo: Euro 40,00 per persona, caffè e acqua inclusi, vino escluso.

 

Hotel Quirinale – Via Nazionale 7 – 00184 Roma

Tel. 06/4707 – Fax 06/4820099

E-mail info@hotelquirinale.it – Internet www.hotelquirinale.it