Ormai è chiaro a Roma l’azzardo piace, nella Capitale spopolano i totem e le slot machine si trovano ad ogni angolo: dal circolo sotto casa al bar.

In realtà il regolamento capitolino sarebbe persino restrittivo ma peccato che questo valga solo per le prossime aperture (che ad oggi non sono previste) e invece non sia operativo per sale gioco e sale slot già aperte nel territorio romano, delle strutture esistenti infatti si parlerà ad ottobre quando, il 7, si terrà una ulteriore seduta del Consiglio Comunale che avrà come obiettivo quello di normare lo stato attuale del gioco romano.

L’azzardo ai romani piace e tra di essi spopolerebbe la roulette, questo lo si capisce da alcune piccolissime indagini di mercato attraverso l’utilizzo della rete. Impazzano i click su consigli e trip utili per capire come giocare alla roulette.

Indubbiamente giocare bene alla roulette non prevede trucchi e misteri: si tratta di un gioco d’azzardo di quelli forse più antichi ma tutt’ora molto amato, chiaro è che oggi a Roma si gioca molto online rispetto ai soliti giochi da tavolo come questo.

Il gioco digitale impazza e piace ai romani abituati comunque a poter tentare la sorte ogni dove, adesso poi con le licenze nuove non ancora in vigore ed il nuovo regolamento però piace a tanti sopratutto alla Caritas capitolina.

La Caritas infatti più volte ha lanciato l’allarme sulla pericolosità del gioco d’azzardo ed ora che a Roma sembra comunque andarsi a generare un “terreno” migliore per combattere la ludopatia il terzo settore non può che essere soddisfatto.

Purtroppo il gioco d’azzardo è gradito tantissimo ai romani e non solo, giocare piace a tutti gli italiani tanto è vero che il fatturato del comparto gambling è paurosamente enorme: basta pensare che nel 2016 solo in Italia si sono generati 96miliardi di euro e, se si dà uno sguardo ad altri bilanci scopriamo che l’ENEL ne ha fatturato solo 74milioni. Questo indicatore è fondamentale per capire il fenomeno e sopratutto l’ammontare del giro d’affari. In Italia il fatturato cresce perchè da tempo ormai si trovano soluzioni nel mondo reale e, in mancanza di questi, si trovano quelle virtuali.

Soldi, una marea, che potrebbero servire per sanare debiti dello Stato o per programmare una piccola finanziaria.
Cifre impressionanti, travolgenti e soprattutto che fanno pensare.  Persino  Don Armando Zappolini presidente del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) è seriamente preoccupato del business generato dal micidiale mix causato da carte, colori, numeri e sorte. I dati dimostrano la voglia e la necessità di un Paese che vuole vincere facile ed incassare fondi in modo da migliorare il proprio standard di vita per ora troppo ristretto dalle crisi economiche che sono state affrontate in questi anni.