San Faustino, la ricorrenza dedicata ai “single” viene celebrata, in Italia, a seguito della giornata degli innamorati. Il 15 febbraio è infatti considerata una sorta di rivincita delle persone “sole” – senza partner, che, tra le altre cose, ne approfittano per dedicarsi del tempo tra relax e divertimento. Se per molti, però, è una bella occasione per festeggiare e rilassarsi, per altri questa giornata genera oggi una certa ansia.

In tale occasione, TherapyChat, l’applicazione mobile e web di psicologia online, spiega perché l’avvicinarsi di questa festività tende ad acuire le paure e le preoccupazioni tra le persone che soffrono di anuptafobia e condivide 5 motivi per cui esser single può essere un beneficio.

L’anuptafobia è la paura di rimanere single. Chi ne soffre vive il timore di rimanere single non come “semplice” insoddisfazione o scontentezza, ma come una paura smisurata e persistente nel tempo. Questa fobia, però, non riguarda solo il bisogno irrefrenabile di trovare a tutti costi un partner, ma ha a che fare anche con il disperato bisogno delle persone di mantenere una relazione, anche se di tipo disfunzionale. Per paura di rimanere soli, i soggetti che soffrono di anuptafobia tendono infatti a instaurare una relazione dietro l’altra o ricercare volutamente rapporti anche se insoddisfacenti.

Per vincere l’anuptafobia è fondamentale accettare l’idea che essere single, e quindi il non essere “in coppia”, non sia necessariamente una condizione negativa. Per fare ciò, è importante cambiare il nostro modo di percepire la solitudine: sapere stare da soli, e quindi dedicare del tempo a noi stessi, può rappresentare un’importante opportunità di crescita, oltre che un’occasione per conoscerci meglio.