Due tragedie dalle vaste proporzioni si sono consumate la notte tra sabato e domenica scorsi al largo delle coste italiane. Due imbarcazioni sono naufragate nel giro di poche ore a Roccella Jonica, in Calabria, e a Vendicari nel siracusano. Diciotto i clandestini che hanno perso la vita durante il viaggio della speranza e ancora molti i dispersi che hanno visto affondare i loro sogni nelle acque gelide di un mare in tempesta. Erano partiti dall’Egitto, ormai da una settimana, i centocinquanta palestinesi che sognavano una vita migliore. Prima tappa l’Italia poi, forse, un altro paese europeo. Una settimana d’inferno trascorsa su un barcone di legno lungo poco più di trenta metri. In prossimità della costa calabrese, mentre stavano per raggiungere la spiaggia di Roccella, il motore dell’ imbarcazione ha avuto un’avaria ma è stato l’urto contro una secca a far precipitare la situazione. Il barcone si è distrutto in quattro tronconi, poi scaraventati dalle onde del mare forza otto.I clandestini sopravvissuti sono 126 ma mancano all’appello ventiquattro di loro. Sette non ce l’hanno fatta, ma il mare potrebbe restituire altri corpi nelle prossime ore.  Simile lo scenario siciliano dove il numero delle vittime è salito ad undici. Tra loro anche un ragazzo dell’età apparente di 15 anni. Secondo le testimonianze dei sette superstiti, approdati incolumi sulla spiaggia di Vendicari, il gruppo dei clandestini sarebbe stato abbandonato in acqua e solo in un secondo momento  fatto salire su due gommoni.Uno di essi è arrivato a destinazione ma l’altro si è capovolto a causa delle pessime condizioni del mare. Continuano le ricerche dei sei dispersi.  In queste ore gli elicotteri dei carabinieri stanno perlustrando la zona alla ricerca degli scafisti che, con molta probabilità, sono fuggiti ma potrebbero essersi confusi tra i clandestini.Tutti gli immigrati sopravvissuti sono stati soccorsi e portati nei centri di prima accoglienza di Lamezia Terme, Cassibile e Bari dove hanno ricevuto le prime cure e dove si cercherà di dare loro un’identità.  “Ci troviamo nella tragica situazione di non poter fare nulla visto che la legge ancora vigente non fa altro che alimentare la clandestinità e impedire l’ingresso regolare degli immigrati”. Queste le parole del Ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero che punta il dito conto la  legge Bossi-Fini e aggiunge “la nuova normativa è alla Camera e in settimana concluderà il suo iter in Commissione per essere approvata dall’aula parlamentare”.